Altro che Umberto Croppi, come alcuni paventavano, o Salvatore Settis. Men che meno Zaha Hadid, la progettatrice del Maxxi. All’assessorato alla Cultura del comune di Roma l’ultimo totonomi indica un’inversione di tendenza rispetto alle iniziali intenzioni di alto profilo lasciate da trasparire da Marino quando parlava di assessori esperti e illustri in luogo dei soliti politicanti. E scorrendo le pagine del Corriere della Sera spunta il nome dello scrittore Marco Lodoli come possibile assessore alla Cultura capitolina. Per carità, nulla da dire a riguardo, soprattutto in mancanza di notizie certe. Ma l’impressione degli osservatori comincia a essere quella che il nuovo primo cittadino Ignazio Marino stia subendo il vortice della politica e della partitocrazia nell’individuazione della sua squadra di governo per i prossimi cinque anni. Nelle prossime ore la giunta dovrebbe definirsi, anche perché il tempo stringe e le scadenze incombono. Gli occhi sono tutti puntati sul Campidoglio.