Dialetti italiani, un congresso per non scomparire

san marino

Arrivano da 18 regioni italiane e parlano ben venti lingue in via di estinzione. Sono i 150 poeti e scrittori di Anposdi, Associazione nazionali poeti e scrittori dialettali, che hanno scelto la Repubblica più antica del mondo per celebrare il loro XX congresso. Da domani a lunedì quindi, San Marino si trasforma in una sorta di babele dello Stivale. Ma soprattutto vuole essere il trampolino di lancio del grido di allarme dell’associazione, per la sopravvivenza dei dialetti nazionali. In un incontro con la stampa, il segretario di stato per la Cultura, Giuseppe Maria Morganti, insieme al presidente di Anposdi, Mimmo Staltari, e al poeta dialettale sammarinese, Checco Guidi, sottolineano la portata dell’evento. «Siamo lieti di ospitare un convegno che porta con grande allegria tante lingue che dobbiamo difendere, ovvero i dialetti che afferiscono alla lingua italiana». Attraverso eventi di questo tipo viene rilanciato un legame culturale molto stretto con le nostre origini, prosegue il segretario che ricorda poi come le scuole sammarinesi, in particolare ad Acquaviva, siano già molto sensibili verso la conservazione dell’idioma dialettale romagnolo perché portano già avanti dei percorsi per insegnare ai bambini il valore della lingua parlata dai loro nonni, tenendone viva la fiamma.

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