Il credo di Guido Gazzilli

Credo di Guido Gazzilli è la mostra fotografica che si svolge all’interno della seconda edizione di Crosswisse! manifestazione organizzata dalla fondazione Volume! ad Art core gallery a Roma. Gli scatti fotografici testimoniano il periodo temporale che intercorre fra le dimissioni di papa Benedetto VXI e la proclamazione di papa Francesco. Tutto ha inizio con il contatto fra l’artista e un gruppo di Papa boys, che lo portano a conoscenza di una serie di eventi spirituali fra cui veglie e preghiere collettive. Nascono scatti intimi in interni ecclesiastici: a volte vuoti a volte raffiguranti personaggi come templari, novizi, suore; ricorrono molto spesso il simbolo della croce, il crocifisso e la madonna; si vedono candele accese, paramenti sacri, sedute disabitate di una chiesa. Da questo punto di partenza Gazzilli passa a fotografie di esterni, principalmente in piazza San Pietro: di notte e di giorno, con lumini notturni, con striscioni accompagnati da scritte come L’immacolata vincerà. Cresce così un racconto che si sviluppa in attimi estemporanei: un ragazzo che suona la chitarra, schermi di macchine fotografiche visti da dietro, tutte rivolte verso gli appartamenti papali, un uomo che urla, un signore che sta sulla sedia a rotelle, e molto spesso piove. Particolare nelle foto su piazza è la presenza di bandiere di varie nazionalità. Cosa accomuna gli scatti intimi e gli scatti di una narrazione più estemporanea? La motivazione che spinge l’artista a fotografare: «Ho iniziato nel 2006, ero in un momento confuso ma sentivo l’esigenza di esplorare, di custodire e di ricordare le cose che mi accadevano. Ho una pessima memoria e in questo modo riesco a rivivere emozioni vissute e a sconfiggere le autolimitazioni, aprendo la mente a nuove possibilità. Ho capito nel tempo di avere a disposizione una risorsa capace di materializzare le sensazioni, le emozioni e i pensieri nei quali spesso mi riconosco e mi vedo riflesso. Questi frammenti ripercorrono momenti della mia vita interiore, del mio percorso come uomo, del mio essere qui. Più semplicemente affermano l’emozione del conoscere, del condividere e il mio desiderio di esistere», dall’intervista realizzata da Silvia Marsano. Gazzilli è ateo e questo lavoro è una riflessione sulla capacità degli uomini di riunirsi per condividere un’idea o un credo, di muoversi per un afflato collettivo, di ricercare l’appartenenza a un gruppo, per motivi sociali o religiosi o politici o culturali, ma comunque aggreganti. Di sottofondo le voci di Annalisa Dianti Cordone e Biagio Forestieri interpretano testi inediti di Dario D’Amato, dissacranti, in cui si legge, ad esempio: «Credo che potrebbero essere maledette pure la tua cesta e la tua madia. Maledetto sarà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore. Maledetto sarai quando entri e maledetto quando esci.» Le fotografie sono appese su pannelli rivestiti di stoffa di broccato bordeaux – c’è una nota caotica nella disposizione delle immagini – e sono state stampate tutte in bianco e nero su carta da disegno per dare l’idea del santino. Sul fondo della sala il video che riprende l’avvicinamento di Gazzilli in piazza San Pietro durante l’elezione di papa Francesco, in una notte illuminata dalle fiaccole e disseminata di ombrelli per difendersi dalla pioggia. Fino 20 maggio 2013, Art Core Gallery, via dei Maruccini 1/1°, Roma. Info: 066892431; www.fondazionevolume.com, www.artcoregallery.it

 

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