Fermenti artistici a Pescara

A due passi dal centro di Pescara, in prossimità del parco fluviale e alla stazione ferroviaria, c’è L’Ex mattatoio, oggi luogo delle arti ribattezzato Matta. L’ idea di trasformare quell’edificio (ancora fatiscente) in spazio a vocazione artistico-culturale risale al 2004. Dopo il successo di alcuni eventi isolati, un gruppo di artisti pescaresi – che avvertiva la forte esigenza di dotare la città di spazi deputati al contemporaneo – costituisce un gruppo di lavoro permanente auto-gestito, per riqualificare L’ex mattatoio. Grazie al successivo coinvolgimento dell’amministrazione comunale, dal 2008 al 2011 l’edificio viene ristrutturato mantenendo e valorizzando i suoi caratteri originari.

Proprio la struttura è il fulcro della manifestazione convergenze Matta, promosso dall’associazione artisti per il Matta e curato da Claudio Di Carlo, Arcangela Durini, Bruno Marini, Giovanni Mostarda, Germano Scurti e Antonio Zimarino, e che si è inaugurato l’undici e il 12 maggio. «Il progetto nasce da un manipolo di artisti, critici e operatori culturali, circa 2 anni fa – ci racconta Claudio Di Carlo – l’intenzione è quella di riscoprire l’identità culturale che la città di Pescara ha avuto dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta, quando è stata protagonista di una vivacissima stagione creativa che ha coniugato poesia, teatro classico e sperimentale, a musica classica, contemporanea e jazz, a happening e arti visive». Una delle esperienze più rilevanti di quel periodo è stata Convergenze, spazio espositivo e centro culturale, diretto dal mitico Peppino D’Emilio, figura poliedrica e lungimirante. Sorta di laboratorio delle idee, Convergenze è stato attivo a Pescara dal 1973 al 1981.

Qui si è formato il grande fumettista Andrea Pazienza, ma anche molti altri artisti che respirando quel clima ricco di stimoli e fermenti culturali, si sono poi affermati in campo nazionale e internazionale. Tutto questo è in una mostra storico-documentaria allestita all’interno del Matta e in un film-documentario prodotto appositamente per la manifestazione. L’obbiettivo è di far conoscere questa realtà ai più giovani, ma non si tratta solo di un’operazione storica. La volontà, infatti, è di aprire una tavola rotonda proponendosi come progetto pilota per gestire in futuro uno spazio pubblico, l’Ex mattatoio, con modalità contemporanee. «La mia partecipazione come artista e operatore culturale dopo anni di assenza dalle diatribe culturali di questa città – conclude Di Carlo – è stata una scelta molto sofferta ma alla fine sono soddisfatto, anche perché ho un debito con Convergenze di Peppino d’Emilio, dove si è formata in me una concezione multimediale dell’arte. La sua amicizia è stata una grande ricchezza culturale che ancora oggi mi ritrovo».

Info: www.artistiperilmatta.org