Messaggi senza destinatari

Testimoni di un messaggio senza destinatario, il pubblico assiste alla performance di Baruchello che, seduto su una sedia, scrive a penna su fogli di carta sei lettere rivolte a persone che non ci sono più. Lettere che, se pur con un indirizzo reale, sono in verità destinate a un altro mondo. La mancanza del ricevente piega così la lettera a una funzione diversa dalla semplice comunicazione – che prevede immancabilmente un destinatario – rendendola una testimonianza. La magia di assistere a un evento unico, irripetibile, dove al centro vi è il gesto e il segno indelebile di una scrittura portatrice di memoria. Una performance che ha commosso e sorpreso dopo aver incuriosito.

Posta in partenza, questo il titolo dell’azione, si è tenuta il 2 maggio nello spazio romano Zoo Zone (di Viviana Gadagno), situato nei pressi del teatro dell’opera. Non è la prima volta che il lavoro di Gianfranco Baruchello (1924) – che presto vedremo alla 55 Biennale di Venezia – ruota intorno alla prassi della spedizione, spesso con intento provocatorio e in sintonia con gli esperimenti che negli anni ’60 animavano i teorici delle reti sociali, i quali frequentemente usavano i servizi postali come laboratorio per i loro esperimenti (si veda per esempio il lavoro di Stanley Milgram). Le missive indirizzate a cinque personalità della cultura tra filosofia, arte, psicologia, letteratura: Sigmund Freud, Jaques Lacan, il Conte Giacomo Leopardi , Paul Klee, Baruch Spinoza. L’ultima e sesta lettera, invece, è stata scritta rivolgendosi ad una bambina, Maria, venuta al mondo ed esistita per pochi attimi. Una testimonianza per la perdita dove la malinconia è protagonista.

Con questa nostalgia e dolcezza si chiude la performance durata circa 45 minuti. In mostra rimarranno i testi delle lettere per chi, curioso, vorrà leggere parole che raccolgono il debito dell’artista verso i suoi maestri. Devozione, ammirazione, riconoscenza, gratitudine e stima, ricordi ed emozioni fanno della performance una testimonianza e degli ascoltatori dei testimoni. L’azione di Baruchello ha rappresentato una personale presa di coscienza pubblica sul valore del debito che tutti abbiamo verso la storia e la cultura del passato. Cinque maestri a cui lui si è rivolto come un discepolo, grato per tutte le loro opere per poi ricordare la figlia, Maria, il cui debito, al contrario, è verso ciò che ella non ha potuto compiere. Una vita rimasta nel possibile la cui inattualità ha rappresentato un debito ancor più grande. Coloro che erano presenti hanno assistito all’arte come testimonianza: la performance Posta in partenza di Baruchello a dato corpo alla storia, non solo dell’arte.

Zoo Zone; via del Viminale; Roma Info: zoo-zoneroma.blogspot.com

foto di Sebastiano Luciano

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