Legion d’onore per Bob Dylan ma il generale dell’esercito dice no

Parigi

Ha sempre fatto discutere dal passaggio alla chitarra acustica a quella elettrica fino a ogni anno (ormai da anni) dalla sua probabile chiamata per il Nobel. Bob Dylan torna (anche se non se ne è mai andato) a far parlare di sè, l’occasione questa volta è la Legion d’onore. Il riconoscimento storico francese istituito da Napoleone (e lo scorso anno andato nella mani di Paul Mc Cartney) divide il paese. Se infatti la legione deve essere data per straordinari meriti militari e civili a decidere il fortunato sono il ministro della cultura e il generale dell’esercito, rispettivamente Aurélie Filippetti e Jean-Louis Georgelin. Tanto la prima è convinta della scelta, quanto il secondo si oppone con tutte le sue forze a premiare il cantautore statunitense. Per il generale, Dylan non è un modello, ha fatto abituale uso di droghe, è stato spesso contro il suo paese e le sue scelte militari, tutti fattori non secondari per chi vive di queste cose. Quindi, si rimane ancora sospesi, con il brivido, tra l’altro che forse Dylan potrebbe rifiutare la legione come suoi illustri colleghi hanno fatto prima di lui (Guy de Maupassant, Simone de Beauvoir e Jaques Prevert)