«La cultura prima di tutto» questa la premessa del sito web di Massimo Bray, neoministro dei Beni e delle Attività culturali della repubblica italiana. Il nuovo presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta ha elencato i nomi della nuova squadra di governo questo pomeriggio e al Collegio Romano ha spalancato le porte al direttore editoriale dell’enciclopedia Ernesto Treccani. Uomo di cultura, uomo di lettere, uomo di web. Il nome di Bray, infatti, è stato indicato come quello del principale fautore dello sdoganamento in rete della più grande istituzione enciclopedica italiana. Nato a Lecce nel 1959, si laurea in Lettere e Filosofia a Firenze e inizia il suo cursus honorum nella Treccani. Di idee progressiste e con una spiccata vocazione europeista, si avvicina al Partito democratico nelle cui file è stato eletto alle ultime elezioni politiche. Bray è anche presidente del cda della fondazione La Notte della Taranta, che organizza il più grande festival europeo di musica popolare, dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica. Dopo la fiducia che il Parlamento vorrà accordargli per lui inizierà un difficile cammino. Tante le sfide che lo attendono: il riordino del Mibac, il recupero della spenta vitalità culturale italiana, il sostegno alla creatività e alle istituzioni museali. «Sono troppo commosso per non rimandare a più tardi il mio ringraziamento per l’onore che ho ricevuto e per l’affetto che state mostrando» ha commentato Bray rivolgendosi ai tanti sostenitori che su Twitter si congratulavano con lui. E solo tre giorni fa scriveva: «Non è vero che abbiamo una classe dirigente vecchia. Enrico Letta è il più giovane premier d’Europa». E se qualcuno avesse dei dubbi sulle sue priorità basta spulciare i suoi ultimi tweet. Uno in particolare: «Credo che partire dalla cultura sia il modo migliore per costruire un paese in cui tutti si riconoscano».