Eleonora Pecorella espone le sue ultime serie fotografiche alla galleria La linea arte contemporanea di Roma nella mostra Looking at looking a cura di Arianna Mercanti. La curatrice dice di lei: «Eleonora, invece di accentuare l’immediatezza della registrazione del dato reale, sceglie l’uso di una fotografia, di uno strumento, che accompagna lo sguardo nel tempo come un diario su cui (e con cui) annota, registra, rielabora i dati della memoria, insegue ricordi, prefigura immagini future».
La mediazione della macchina da presa rivela una poeticità che si coagula in alterazioni programmatiche e sottili del dato oggettivo. Avviene un coinvolgimento che guida l’occhio e agisce prefigurando scenari intimi, ma allo stesso tempo universali. Come intimo è il lavoro della serie Women’s energy in cui le modelle vengono messe a nudo nel luogo dell’anima più nascosto che segue il percorso interiore partendo dalla scelta del contesto scenografico, dei vestiti e delle espressioni che vengono decisi dalle protagoniste stesse. Più recente è la serie di fotografie The space where I dissolve my inner conflicts – I’m not just my Ego in cui l’artista si esprime con il suo corpo e con il suo viso attraverso l’autoritratto. In Windows cambia totalmente il punto di vista, ora sono le architetture ad essere immortalate. Qui l’interesse si concentra sulle finestre che si succedono velocemente e consecutivamente innescando un dualismo fra esterno e interno, pubblico e privato.
Another point of view è la serie fotografica in cui l’artista immagina sotto una nuova formula i luoghi e le persone riprendendoli dall’alto e dando così l’idea di lontananza, di distanza, di qualcosa che è presente e fuggevole allo stesso tempo. Il percorso di Eleonora Pecorella inizia con un’ispirazione naturalistica che si trasforma in attenzione all’architettura, alle esperienze di viaggio e ai ritratti. In conclusione di nuovo le parole della curatrice: «Il linguaggio di Eleonora gradualmente si delinea e la sua cifra stilistica, il suo codice espressivo si fanno spazio tra nuove iconografie» in riferimento all’evoluzione della sua arte. È stato realizzato un catalogo con il testo di Arianna Mercanti e le interviste di Felix Monguilot Benzal, Emilie Courtel, Arianna Mercanti, a cura di Felix Monguilot Benzal.
Fino al 30 aprile; La linea contemporanea; via San Martino ai Monti 46, Roma; info: www.lalineaartecontemporanea.it