Triennale Design Museum, la sesta edizione sulle influenze

Milano

Installazioni che dialogano con l’arte, un corridoio che sembra citare il Guggenheim di New York e una serie di lavori ispirati alle grandi aziende: il tutto amalgamato dall’unicità del design italiano. Si presenta così la sesta edizione del Triennale Design museum di Milano, che apre al pubblico il 6 aprile. Il tema di questa tornata è particolarmente suggestivo: La sindrome dell’influenza. Il direttore del Museo Silvana Annichiarico. «La sesta edizione – spiega – del TDM cerca di tracciare una psicogeografia degli scambi. Il presupposto teorico che sta alla base di questa edizione è che ogni atto creativo non è mai gratuito, non arriva per ispirazione divina, è sempre al centro di una fitta rete di simulazioni, di sollecitazioni e di modelli». Si inizia con una serie di installazioni dedicate dai designer ai maestri del passato, da Zanuso, a Sotsass, da Sambonet a Magistretti o Gio Ponti. Si prosegue poi con la sezione, suggestiva e tecnologica dedicata alla distruzione creatrice rispetto ai modelli. Infine si approda al nuovo contesto e qui i creativi hanno interpretato la storia di grandi aziende, come Alessi, o Cassina o ancora Artemide. «Oggi le aziende del mobile – conclude la direttrice – le aziende italiane che sono diventate dei brand, non solo guardano il mondo, ma lo arruolano, arruolano una legione straniera fatta di sta internazionali che vengono in Italia a lavorare con il nostro saper fare, la nostra peculiarità e decretano la rottura dei confini del design nazionale».  E il museo in Triennale è pronto a raccontare al pubblico questo meticciato virtuoso del nostro design.