Crocetta silura Battiato e Zichichi: «Loro come Ifigenia», l’arte al governo dura poco

Palermo

Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta revoca gli incarichi al maestro Franco Battiato e allo scienziato Antonio Zichichi, rispettivamente assessore al Turismo e ai Beni culturali. Bufera inevitabile, soprattutto per le ultime dichiarazioni choc del cantante siciliano fatte ieri al Parlamento europeo («Ci sono troie nel Parlamento italiano»). Un assist quello che Battiato ha dato a Crocetta a cui da tempo balenava l’idea di cacciare dalla sua giunta il maestro. Inevitabili le scuse del governatore al Parlamento italiano per le affermazioni. «Quando si sta nelle istituzioni – afferma Crocetta – si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano – ha detto il governatore – e di avere un Parlamento, l’espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Quando si offende il Parlamento, si offende tutto il popolo italiano e ciò non è consentito a nessun componente delle istituzioni. Mi dispiace veramente molto, sono addolorato. È stata una decisione sofferta, ma inevitabile». Così Rosario Crocetta commenta la scelta. «È un po’ come la storia di Ifigenia – aggiunge – che il padre deve sacrificare per il bene comune. Allo stesso modo io ho dovuto prendere questa decisione per il bene della Sicilia». Nei suoi mesi da assessore, Zichichi è stato più volte al centro di polemiche. Oltre alle continue bacchettate dell’opposizione per la sua diradata presenza in Sicilia, dato che lavora come fisico al Cern di Ginevra, lo scienziato aveva sollevato un vespaio quando si era espresso a favore dell’energia nucleare. Una materia su cui, si era affrettato a puntualizzare Crocetta, il governo regionale ha un’idea opposta. Zichichi era stato bersagliato anche per i rapporti tra l’assessorato ai Beni culturali da lui diretto e una società partecipata da suo figlio.

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