Scatti dagli anni Settanta

Per Pio Tarantini la Milano dei primi anni Settanta, vista da lontano, dal liceo che frequentava a Lecce come da Torchiarolo, città salentina in cui è nato e teatro delle sue prime sperimentazioni fotografiche, già incarnava quel mito di modernità e di progresso che solo dal 1973 il fotografo scopre davvero, quando qui si trasferisce per studiare scienze politiche all’università Statale. La mostra 3/Settanta, tre reportage degli anni Settanta inaugurata negli spazi della galleria Monopoli e curata da Andrea Fiore racconta l’impatto del giovane Pio Tarantini con le tematiche sociali e con la città di Milano, lo fa attraverso tre reportage fotografici di taglio documentaristico tutti realizzati tra il 1972 e il 1977.

I lavori esposti sono: Quartieri degradati a Brindisi del 1972; Capodanno alla Geloso occupata del 1973 e ultimo in ordine cronologico Cerano creato tra il 1975 ed il 1977. Le foto già testimoniano la maturità intellettuale di Tarantini della prima produzione, rilevando una precoce sensibilità estetica e una naturale propensione alla fotografia. Il primo reportage, Quartieri degradati a Brindisi, è un’analisi documentaria sui quartieri poveri del centro storico e della periferia brindisina realizzata in occasione della prima festa provinciale dell’Unità, nell’estate del 1972. Il secondo lavoro, Capodanno alla Geloso occupata, fu realizzato a Milano l’1 gennaio 1973 in un capannone dell’omonima ditta milanese, che produceva magnetofoni e altri prodotti elettrotecnici, la fabbrica era occupata dagli operai a rischio di licenziamento. Infine, il terzo lavoro Cerano, un documentario sulla baraccopoli che ogni anno era ricostruita con materiali precari sulla costa a pochi chilometri da Brindisi. Cerano è un lavoro sulla memoria di un paesaggio perduto, un raro documento su ciò era la costa brindisina prima della costruzione della centrale elettrica di Cerano-Brindisi Sud.

Pio Tarantini in Cerano immortala, con la meticolosità di uno studio antropologico, un insediamento umano prima di essere completamente cancellato per la costruzione del sito industriale. Diversamente dai primi reportage le fotografie qui sono riprese a colori e restituiscono alla memoria le tonalità pastello con cui gli abitanti del villaggio dipingevano a calce le baracche, riproponendo lo stesso procedimento usato per dipingere le facciate delle tradizionali case salentine.

Fino al 3 aprile; galleria Monopoli, via Giovanni Ventura 6, Milano; info: www.galleriamonopoli.com