Con Soulages a villa Medici de Chassey fa volare l’accademia

Dalla sua prima mostra tenuta a Parigi nel 1947 al Salon des indipendants a Roma nel 2013 all’accademia di Francia a villa Medici. Basta citare questi due appuntamenti per descrivere lo straordinario percorso artistico e umano di Pierre Soulages decano della pittura francese che ieri sera ha inaugurato la sua prima mostra personale in Italia. Un evento importante da molti punti di vista. Innanzitutto per l’artista che, a 97 anni, vede ancora una volta la modernità dei suoi lavori apprezzata e valorizzata a livello internazionale. Non a caso la mostra si intitola Soulages XXI secolo. Un modo per rimarcare la carica contemporanea che tuttora distingue il lavoro del maestro francese. È importante anche per l’Italia che con questo evento in qualche modo mette fine a una anomalia o meglio a un buco nel ricchissimo curriculum di Soulages dove il nostro paese brillava per la sua assenza.

Infine è importante per l’accademia di Francia. Con l’omaggio a Soulages il direttore di villa Medici,  Eric de Chassey, ribadisce la centralità internazionale dell’accademia di Francia come produttore di eventi artistici di qualità e ne conferma il ruolo di straordinario punto d’incontro tra le esigenze culturali francesi e italiane. Due parole anche sull’opening di ieri sera. La mostra è bella. Tutte le tele del maestro del nero ben si integrano tra le austere mura della più bella villa di Roma. Sia quelle a parete, ma ancora di più quelle appese nella grande scalinata. Anche le luci, decisive per cogliere le sfumature, rendono omaggio ai lavori del maestro. Ma il tutto appare ancora più intenso, più artisticamente eloquente proprio se rapportato all’artista e alla sua vitalità. Vedere lì tra quei lavori Pierre Soulages, con la sua bella e inseparabile sposa Colette, aiuta a comprendere perché tutti quei neri parlino, perché l’artista abbia scelto questo colore per emozionare.