Robert Downey confessa: «Fumavo erba con mio padre»

Los Angeles

«Mio padre mi passò il primo spinello quando avevo otto anni, mentre stavo suonando Thelonious Monk al pianoforte. Ci facevamo insieme, era il suo modo per volermi bene, per dimostrarmi amore nell’unica maniera che conosceva». Questo è quanto racconta Robert Downey Jr. su MAX di marzo, da domani in edicola, su iPad e online su max.gazzetta.it. L’ex icona maledetta di Hollywood racconta infatti la sua infanzia pericolosa come la sua riabilitazione. «Mio padre è stato un pioniere del cinema indipendente, ma non aveva idea di come si crescono i figli. Mi prese come attore nel suo film perché costava meno che avere una babysitter». «Vivevamo costantemente circondati dal cinema, il regista Hal Ashby passava da noi quasi tutti i pomeriggi, si proiettavano film tutte le sere su un lenzuolo in soggiorno. La droga come vincolo affettivo: girava molta marijuana» dice nell’intervista l’attore. E aggiunge: «La cosa più importante nella vita di un addicted è il recupero. Oggi sono orgoglioso di riuscire a mantenere i miei impegni, non solo nei confronti di amici e famiglia, ma anche con il pubblico. Dopo una vita passata a essere inaffidabile ho scoperto quanto sia bello portare a termine un progetto, un’idea, una promessa. La disciplina è una forma di rispetto nei confronti della vita». Un papà tutto nuovo: «Sono un padre abbastanza severo, presente, soprattutto con Exton, il mio figlio più piccolo. Con lui è tutto nuovo perché questa volta sono sobrio. Riesco persino a cambiargli i pannolini, cosa difficilissima da fare quando sei completamente stonato».

 

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