L’inconfessabile gesto dell’ex papa

Due mani ingioiellate – simbolo dello sfoggio di ricchezza – sbucano dal confessionale, a coprire il volto del papa. Gesto sconosciuto in due millenni di ritrattistica ufficiale dei sommi pontefici. È un (ex) santo padre che soffoca la sua vergogna, non ce la fa più, molla, ha mollato, quello eretto da Antonio Garullo e Mario Ottocento a palazzo santa Chiara, a Roma, a un passo dalla cappella dove morì santa Caterina da Siena. Ma L’inconfessabile gesto (questo il titolo) non è un’opera contro la chiesa o, peggio, il papa, dichiara il duo di Latina. Semmai un’installazione «sul papa e sulla chiesa. Come artisti – spiegano i due – ci siamo sentiti stimolati dal fenomeno culturale-mediatico, e il tentativo che abbiamo operato è quello di sintetizzare un’epoca, una struttura di potere e di spiritualità, in un’immagine». Non nuovi a imprese del genere – loro il Berlusconi imbalsamato presentato a Roma l’anno scorso, non a caso titolato Il sogno degli italiani – la coppia elabora un’altra opera densa di rimandi iconici e tragicomici, alti e popolari. A cominciare dal triregno caduto, con la velina di Vatileaks in bell’evidenza, al vangelo sulle ginocchia, col passo “lasciate che i bambini vengano a me”; dal testo del cardinale Franz Konig, proconciliare e anticipatore, alle vesti della cappa magna, dove sono ricamati i rejetti da Joseph Ratzinger al sant’uffizio, da Romero a Boff; al topolino grappato alla tendina del confessionale ragnatelato, stretto come una prigione, a ricordare «che sempre e solo di un’opera d’arte si tratta, artificio appunto. In fondo teatro. E come le pantofole nell’opera su Silvio Berlusconi, è un po’ la nostra firma». In sottofondo, nell’oscurità del tutto, le voci degli scandali della chiesa liquidate dal cardinale Angelo Sodano come “chiacchiericcio”, frammiste all’annuncio in latino delle dimissioni di Benedetto XVI. Garullo & Ottocento: dissacranti e geniali assai più di Cattelan, arguti interpreti di questo nostro tempo un po’ bislacco. In mostra fino a data da definirsi. Info: www.garullo-ottocento.com.

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