Set pieces

Cardi black box

Milano

A cura di Andrew Berardini e Lauren Mackler, quattro artisti invitati a creare altrettante installazioni. Questa idea gioca con il mito di Los Angeles, luogo dove l’immaginario sfocia spesso nella realtà e vice versa. A livello visivo, i così detti “sets”, sono autonome isole di luce all’interno di uno spazio altrimenti buio, simulando un effetto cinematografico e dando la sensazione di essere sul set di un film. In molti versi ci siamo ispirati al lavoro di William Leavitt che ha di recente avuto una sua retrospettiva al Moca (Museum of contemporary art) di Los Angeles, e il cui lavoro usa spesso le rappresentazioni teatrali e i loro palcoscenici per svelare in maniera stupefacente la mondana teatralità della città. Lui stesso una volta ci ha dettoche le sue performance teatrali non erano altro che elaborate cornici per i suoi quadri. In queste ambientazioni non c’è presunzione di verosimiglianza. Potrebbero sembrare un salotto da soap opera o una fantasmagorica alter-realtà. Questo, come per il resto dell’ar­te, dipende dagli artisti. Sets di: Sarah Cain, Liz Glynn, Samara Golden, e Mateo Tannatt. Opere di: Scoli Acosta, Kathryn Andrews, Matthew Brannon, Mary Corse, Zoe Crosher, Erik Frydenborg, Friedrich Kunath, Eli Langer, William Leavitt, Anthony Lepore, Carter Mull, Claire Nereim, Raymond Pettibone, Amanda Ross-Ho.

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