L’allegria cromatica

All’oratorio della Passione si celebra la natura attraverso le immagini pittoriche di Antonio Carallo (Neviano, 1938-2011), durante la mostra a lui dedicata dal titolo: Il paesaggio nella pittura. Curata da Luciano Caramel, la mostra offre la possibilità di ammirare venti opere dell’artista salentino appartenenti agli anni Ottanta, periodo che Carallo dedicò al lavoro sull’astratto. Intrise di allegria cromatica, i suoi quadri si animano di linee curve, superfici ampie, infiniti bucolici da percorrere con la fantasia.

Emozione e ricerca si fondono nelle sue opere che lasciano intravedere sovente un particolare legato alla natura: forse il ricordo vivo di un tramonto, la vivacità di un prato assolato, o alberi che attendono impassibili il nuovo giorno, paesaggi visti con occhi di bambino. «Come somiglia alla tela di ragno la mia pittura! Più ci penso e più mi avvedo di questa sorprendente analogia. Benché io non sappia come il ragno si comporti sulla tela, amo pensare che si comporti come faccio io sulla mia – dice l’artista – certamente anche lui come me, lavora di spazi, di traiettorie, che misura e calibra con innata stupefacente sapienza. E poi, nonché perfetta, la sua tela è così scarna ed essenziale e urgente e necessaria».

Antonio Carallo si è diplomato nel 1967 con Raffaele Spizzico all’accademia di Belle arti di Brera di Lecce. Inizia a insegnare anatomia artistica nel 1972 proprio nella medesima accademia, continuando questa attività fino al 1988. Nel 1989 prosegue questa esperienza all’accademia di Belle Arti di Bologna dove vi rimane fino al 1995. Successivamente nel 1995 torna all’accademia di Lecce naturalmente in veste di docente, fino al 2005.

fino all’undici febbraio

Oratorio della Passione, basilica di Sant’Ambrogio

info: www.galleriablanchaert.it