I lavoratori del Castello di Rivoli pongono all’attenzione dell’opinione pubblica la grave situazione in cui il museo è suo malgrado coinvolto a seguito del perdurare della crisi finanziaria e di sistema. Già in precedenza il personale del museo, costituito in assemblea, aveva esposto le proprie preoccupazioni al presidente e ai membri del consiglio di amministrazione che si sono avvicendati negli ultimi tre anni, rimarcando come tale condizione di instabilità pregiudicasse il prestigio del museo e la professionalità dello staff. Oggi questo patrimonio culturale pubblico rischia di andare perduto a causa della mancanza di chiare strategie politiche e amministrative. Ricordiamo infatti che nel corso degli oltre 28 anni di storia dell’istituzione – primo esempio in Italia di gestione pubblico-privata – sono state investite ingenti risorse che hanno consentito la crescita sia a livello nazionale sia internazionale del Museo d’arte contemporanea, mentre i problemi già evidenziati dal 2011 sono rimasti di fatto senza soluzione. Elementi quali l’inadeguato riconoscimento delle figure professionali, l’assenza di regolamentazione dei contratti e la mancanza di stabilità finanziaria e non solo, hanno generato oggettive difficoltà di programmazione a lungo termine. Nonostante ciò la determinazione, l’orgoglio e la coscienza di tutto il personale, a qualunque titolo, ha permesso al Museo di perseguire con impegno il programma espositivo e le attività ad esso correlate. Ma non è possibile continuare così! La struttura operativa del museo non vuole più essere penalizzata dalle lentezze politiche e amministrative frutto della sostanziale distanza dai problemi reali da parte degli organi competenti. A fronte di quanto esposto, i lavoratori del Castello di Rivoli chiedono alle Istituzioni interessate risposte concrete e sollecite sul futuro del museo, in assenza delle quali si riservano di assumere ulteriori iniziative di sensibilizzazione e protesta.
I lavoratori del Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea