Scure, materiche, contrastate, le immagini di Aniello Barone nascono da un vedere che sa inoltrarsi oltre la soglia consapevole della percezione, per entrare in una dimensione avvertita più con il corpo e le emozioni che non osservata con la vista. Lontano da una visione etnografica che ha la pretesa di spiegare e documentare in modo oggettivo le usanze degli altri, l¹autore ci fa partecipi dello Yam Festival, antico rito del raccolto celebrato dagli Igbo nigeriani, e da lui fotografato in Campania. Tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, infatti, è presente una nutrita comunità di questa etnia nigeriana, perseguitata in patria dai fondamentalisti islamici a causa delle loro fede: un cristianesimo di tipo evangelico che però non ha soffocato l’antico sostrato animista. La mostra è a cura di Gigliola Foschi.