Più cultura, meno tasse

Lo dice l’articolo 9 della Costituzione italiana e ne sono convinti tutti gli addetti ai lavori del comparto culturale nel nostro paese: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica; tutela e valorizza il patrimonio storico e artistico della nazione». E sebbene ci sia ancora molto da fare per onorare in pieno il dettato costituzionale, alcuni passi significativi sono stati fatti negli ultimi anni. Ne sono un esempio confortante le deduzioni fiscali introdotte dal ministero dei Beni e delle attività culturali a favore dei soggetti pubblici e privati che investono in progetti culturali. Si tratta di uno dei principali sostegni al terzo settore, e non solo, in favore dell’arte e della promozione culturale in Italia. Il 31 gennaio 2013 arriva la consueta scadenza per comunicare le erogazioni liberali attraverso il nuovo modello online. Le erogazioni liberali sono liberalità in denaro a favore del settore pubblico o del settore privato no profit che possono costituire fiscalmente, a secondo della tipologia del soggetto erogatore, oneri deducibili dal reddito (imprese) o oneri detraibili dall’imposta sul reddito (persone fisiche e enti non commerciali). Tradotto: più investi in cultura, più risparmi nel pagamento delle tasse. La procedura per aderire al programma, dal 2011, è stata resa più fruibile grazie al decreto che ha ridotto e semplificato notevolmente gli adempimenti amministrativi per comunicare le somme investite e accedere, di conseguenza, alle detrazioni fiscali: basta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Con questo semplice documento le imprese possono beneficiare di sgravi fiscali al 100% mentre le persone fisiche e gli enti non commerciali possono beneficiare di sgravi fiscali al 19%. In tempi di crisi, austerity e pressione tributaria non è male poter accedere a un alleggerimento dell’imposizione. Soprattutto se a questo è associata una discreta boccata d’ossigeno per il settore culturale. Stando ai dati relativi alla raccolta di erogazione degli anni scorsi, infatti, nel 2010 l’importo complessivo delle erogazioni liberali è stato di 32.206.657,00 euro (con un notevole incremento rispetto all’anno precedente: 29.439.452,90 euro nel 2009), di cui hanno beneficiato soprattutto le regioni del Nord, con la sola eccezione della Campania. Di tale ammontare il 56% dei fondi è stato diretto al settore dello spettacolo.

Più parca, invece, la raccolta dell’anno successivo, il 2011. Forse l’attanagliarsi della crisi economica, forse l’incalzare di nuove imposte e l’aumento del costo della vita si sono ripercossi anche sullo sforzo economico in sostegno delle attività culturali, facendo registrare al Mibac una raccolta dall’importo di 28.670.350,00 euro. Tra i soggetti che hanno beneficiato dei fondi la fondazione Teatro alla Scala, la fondazione Teatro Carlo Felice, la fondazione Bracco e la fondazione Sandretto Re Rebaudengo. I “mecenati” principali sono stati la banca San Paolo, la Mapei spa, le Assicurazioni Generali e la Banca Popolare di Milano.  Anche in questo caso, il 60% del totale è stato incanalato verso il settore dello spettacolo, mentre la restante parte è andata a rimpolpare le casse delle attività culturali.

 

Info: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html