Persi nel caos

Lo scrittore americano Henry Adams disse che il caos spesso genera la vita, laddove l’ordine spesso genera l’abitudine. Niente di più esatto, se per vita intendiamo anche arte e creatività. La collettiva Lost in chaos, curata da Rossella Farinotti per l’associazione ArtGalley in collaborazione con l’Institut français di Milano, riunisce le opere di undici artisti internazionali accomunate dal tema dell’identità perduta – forse rincorsa – in un mondo sempre più caotico e straniante. Un fil rouge che si dipana lungo un percorso creativo sviluppato in forme e contenuti diversi, dalla fotografia alla video arte, dalla pittura all’installazione.

Come i lavori dal sottofondo pop dell’artista modenese Marilù Manzini, che toccano in modo esplicito svariati temi, dal sociale allo storico, dal corpo alle problematiche quotidiane: la schiavitù di una vita spesa nel mito del possesso, il mutuo, è qui simboleggiata da una casetta in mattoncini Lego collocata dentro una gabbia per uccelli. La dualità/coincidenza tra il nostro lato umano e quello ferino è al centro delle immagini del giovanissimo fotografo e video maker Giacomo Favilla, che ritrae una serie di figure dal volto mascherato con origami a forma di animale. L’artista belga Xavier Delory si muove invece tra design e architettura, in un processo di sottrazione che dà vita a immagini allo stesso tempo solide e astratte: edifici dove ogni accesso, porta e finestra sono stati eliminati rimandando a un desolato, claustrofobico abbandono.

Gli stili, le storie e il diverso vissuto dei vari artisti – Pietro Baroni, Piergiorgio Del Ben, Giorgio Orbi, Lorella Paleni, i francesi Julien Spianti e Olivier Larivière, gli spagnoli Ana Cabello e Albert Pinya – interagiscono con lo spazio di palazzo delle Stelline accomunati dall’idea di smarrimento nel caos. Una confusione rappresentata attraverso un accumulo di immagini e oggetti, un’identità a cui manca un volto o un particolare, una finestra sull’esterno che viene tolta, la paura del futuro, la paura di invecchiare che spinge alla manipolazione del corpo. Lost in chaos affronta tutto questo, la difficile ricerca di senso ai nostri giorni e l’umano tra istinto, poesia e decadenza.

fino all’8 febbraio

Palazzo delle Stelline, corso Magenta 63, Milano

info: www.associazioneartgallery.org/