Fino al 3 marzo il museo Carlo Bilotti, aranciera di villa Borghese ospita Bad boys, l’ultima fatica di Paul Harbutt. L’esposizione, curata da Achille Bonito Oliva e realizzata in collaborazione con la Transpetrol foundation, si configura come un’enorme rassegna di oltre 80 opere tra dipinti in tecnica mista, disegni e sculture. Il filo rosso che collega tutta l’esposizione è contraddstinto da una sottile velo di nostalgia che l’artista inglese sdrammatizza con i suoi ammiccanti e allo stesso tempo ingenui personaggi. Bad boys è un progetto che nasce nel 2009, quando Harbutt era impegnato nella realizzazione di una miniretrospettiva degli ultimi vent’anni di lavoro a San Michele a Ripa, meraviglioso spazio romano voluto fortemente da papa Innocenzo XI per accogliere bambini e anziani bisognosi che poi si è trasformato in un riformatorio. Proprio la morfologia del luogo (una grande corte centrale e tutto intorno tre livelli di celle) gli ha suggerito l’idea per il concept della mostra, in cui racconta attraverso la luce del neon, i libri e il colore, i pensieri, i desideri e i sogni dei ragazzi rinchiusi nei riformatori di tutto il mondo. Il risultato è il giusto mix tra poesia e ironia dal sapore dolceamaro che coinvolge e invita lo spettatore alla riflessione e alla comprensione dei mezzi e degli intenti. Last but not least, la sorpresa che Harbutt regala alla fine del percorso espositivo: nella project room del museo un enorme scheletro di bronzo nichelato – magistralmente realizzato attraverso la fusione a cera persa – riceve i visitatori poggiando i piedi sulla conchiglia della Nascita di Venere di Botticelli e offrendo loro uno specchio. L’incisione sulla cornice recita “Lo specchio che non fa complimenti”. Improvvisamente tutto torna, il cerchio si chiude. Con sapienza, Harbutt, gioca in bilico tra i vari livelli del concetto di profondità: quella delle voragini degli abissi e quella del genio del pensiero umano. Fino al 3 marzo, museo Carlo Bilotti, aranciera di villa Borghese, via Fiorello la Guardia 6, Roma, info: www.museocarlobilotti.it
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