Il 17 gennaio Viafarini Docva lancia la programmazione 2013 nei suoi spazi di Fabbrica del vapore con la solo presentation dell’artista e regista Giulio Squillacciotti (Roma, 1982). L’evento, a cura di Simone Frangi, comprende una conversazione con il regista seguita dallo screening del suo ultimo lavoro video, Rmhc – 1989/1999, dedicato all’esplorazione della scena hardcore romana tra il 1989 e il 1999 e recentemente presentato al Palais de Tokyo di Parigi in occasione dei Rencontres internationales, alla Casa del cinema di Venezia, al Macro di Roma, oltre a numerosi spazi occupati e autogestiti. Nella sua produzione artistica e cinematografica, Squillacciotti attiva una sorta di controcondotta accademica grazie alla quale cerca di analizzare le dinamiche di organizzazione della conoscenza attraverso una complessa aneddotica, sul crinale tra il reale e il fittizio, così finemente documentata da risultare plausibile a ogni verifica. Senza discriminare tra cultura alta e sottocultura, nel lungometraggio Rmhc – 1989/1999, Squillacciotti documenta in modalità quasi archivistiche le motivazioni che spinsero una generazione trasversale, tra la metà degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, a organizzare in maniera spontanea un movimento eterogeneo strettamente legato al fenomeno Punk e Hardcore di matrice americana, traducendolo in espressioni dalla specificità locale. Interamente girato secondo la logica do it yourself, Rmhc prende corpo nell’arco di sette anni attraverso il filtro di macchine di fortuna, prese in prestito di volta in volta, senza soluzione di continuità. Immerso in un’estetica volutamente low-fi, il film si rivela immediatamente come un viaggio socio-antropologico, un percorso di ricerca nelle vite e nei ricordi dei protagonisti che per primi hanno importato nel contesto sub-culturale italiano, e in particolare nella scena romana, gli stilemi musicali, estetici, grafici e attitudinali di una certa America degli anni Ottanta.