Parliamo della crisi

Il 2013 della galleria romana Emmeotto si apre all’insegna di una mostra dal titolo accattivante: Speech about crysis che ha il merito di affrontare un argomento scottante e attuale esaltando l’importanza per l’uomo di servirsi dell’ironia e dell’arte per liberarsi dalla sottomissione esercitata dalla politica e dall’economia che abusa del termine crisi per manovrarci psicologicamente. Per la prima volta la galleria, insieme alla curatrice del progetto Isabella Indolfi e in collaborazione con il premio Celeste, rivolge l’attenzione alla promozione di artisti emergenti, di eterogenea formazione e provenienza, ancora fuori dalle dinamiche del mercato. Agency for Disasters, Simona Barzaghi, Bruna Chiarle, Alexabdra Dementieva, Barbara Matera, Giuseppe Paolillo, Giovanni Presutti, Claudio Rivetti, Emanuele Serafini sono gli autori coinvolti che, tramite i loro lavori, analizzano in modo lucido e marcatamente ironico la crisi globale e plurisfaccettata dei nostri giorni.

Onda anomala di Barbara Matera è una morbida e sinuosa opera in feltro, una riflessione sull’acqua all’interno di una ricerca più ampia che l’artista sta conducendo sull’ecosostenibilità. Il video di Simona Barzatis, Métis (2012), si sofferma sullo stato precario del nostro essere e ci invita a fare appello all’intuizione e allo spirito di sopravvivenza per superare traguardi e difficoltà. La riflessione sulle angosce che tormentano l’umanità nella nostra epoca è al centro dei due lavori del collettivo Agency for disasters posizionati nella seconda sala. Non passa inosservata la stampante Olivetti che riproduce a flusso continuo le cifre del debito pubblico italiano. Un lavoro attraente sia per il rumore martellante sia perché progressivamente invasivo a livello spaziale, come lo è psicologicamente il tipo di informazione che veicola. Al polo opposto il lavoro degli stessi artisti ironizza, invece, sull’ormai scampata fine del mondo profetizzata dai Maya. Il timer segna oggi i giorni e le ore della nuova era infondendo in questo caso uno spirito positivo ed ottimistico. Anche la vetrata multicolore di Bruna Chiarle, nella quale è rappresentato un maialino salvadanaio, si riferisce in modo sarcastico al tema della crisi economica. Se il materiale fa riferimento alla fragilità del sistema monetario, la simbolica rottura del salvadanaio ha svelato il suo contenuto adesso inutile: solo delle vecchie monete di lire prive di potere di acquisto, dunque l’ennesima beffa.

Una provocatoria considerazione sulla proprietà privata il lavoro di Emanuele Serafini del quale è presente una documentazione fotografica. Invece, il video di Claudio Rivetti ci fa ragionare sulla crisi climatica proponendo un mondo che si esaurisce lentamente cuocendosi come cibo in pentola. Il gioco d’azzardo, l’acquisto e l’accumulo sregolato e compulsivo, la sottomissione e l’assuefazione dell’uomo alla televisione come al consumo sono le profonde ripercussioni in una società in crisi a livello morale e culturale. Questi gli aspetti messi in scena da Giovanni Presutti nelle sue fotografie dal titolo Dependency. Allo stesso modo, l’appariscente gabbia interattiva della belga Alexandra Dementieva rappresenta visivamente, tramite l’intensità luminosa, l’incidenza della crisi sullo stato psicologico collettivo, stimolandoci a trovare una via di fuga da un sistema che tenta di manipolarci tramite l’informazione. Il tenebroso kit di sopravvivenza spirituale ideato da Giuseppe Paolillo, che fa riferimento tanto all’immaginario religioso cristiano che a quello popolare, potrebbe rappresentare una via di scampo per fronteggiare le circostanze avverse. La curatrice giustamente conclude: «Manipolare (artisticamente) il nostro vocabolario, concedendosi licenze poetiche e giochi di parole, può essere uno dei modi per impadronirsi delle regole di produzione del discorso e ridefinirle. L’intento è quello di mantenere in vita quel sostrato semantico della crisi che è l’idea di evoluzione delle cose, di una situazione che può portare al cambiamento».

fino al 21 gennaio

Galleria Emmeotto, via di Monte Giordano 36, Roma

info: www.emmeotto.net

Articoli correlati