Da Bava Beccaris al Magnifico

Non credo proprio che Mario Monti possa essere paragonato ad Antonio Rudinì, presidente del consiglio nel 1898. Certo è però che le cannonate sul mondo della cultura di Lorenzo Ornaghi non sono troppo dissimili da quelle che il generale Fiorenzo Bava Beccaris fece esplodere a Milano in faccia agli autori della “Protesta dello stomaco”. Nel caso di Ornaghi naturalmente non sono pallettoni ma tagli. L’effetto è tuttavia analogo. Chiunque oggi in Italia operi nella cultura risulta essere ammazzato o ferito da una politica che per eliminare il problema della mancanza di soldi punta a eliminare i destinatari della risorse stesse. Che il novello soppressore sia giunto al governo da soli 13 mesi è una scusante che arriva fino ad un certo punto. Si doveva e si poteva fare di più.

Come vivere dunque questo 2013 che si preannucia peggio del 2012, non fosse altro per il fatto che vi giungiamo dopo quattro anni di ristrettezze e con una classe politica ancora più distratta da mille elezioni? La nostra ricetta è semplice: rilanciare, rilanciare, rilanciare. Siamo creativi? E allora diamogli sotto. Facciamo vedere a questa classe politica orrenda che se l’Italia ha un patrimonio artistico di codesta fatta lo deve a gente che ha saputo sopravivere tanto ai carnefici quanto agli incapaci e agli ignavi. (“By the way”: noi investiremo ancora sul sito e sulla nostra web tv, sul Talent Prize e sui libri. Non solo: trasformeremo Inside Art in un trimestrale di approfondimento puntando ancora una volta alla qualità e aspettando un nuovo Lorenzo. De’ Medici).