I vincitori di vocazione roma

Mille euro, non un centesimo in più ne uno in meno. Mille euro, tondi tondi, sono il premio del concorso vocazione Roma quest’anno giunto alla sua seconda edizione. Il 29 novembre al chiostro del Bramante sono stati premiati i vincitori: Francesca Patania, Matteo Achilli e Fraschetti Martini. I tre proprongono (ogniouno a modo suo) un diverso modo di vivere il mondo che se cambia sicuramente lo fa partendo dalle piccole cose. Patania lavora nel campo del riciclo e presenta un progetto che riutilizza cinture di sicurezza e altri materiali di scarto, per creare soprattutto, ma non solo borse. Fra i clienti di questa iniziativa: Medici senza frontiere e Ikea. «L’idea è nata nel 2007 – spiega la designer – diciamo che il premio verrà sfruttatto soprattutto per promuovere e lanciare il marchio, perché realizarlo è meno dispendioso». Belt bag, infatti, aveva un negozio interno che funzionava anche da bottega che poi ha dovuto chiudere. «La crisi c’è e si sente – ha detto Patania – noi vorremmo anche estenderci al mercato internazionale». Le creazioni costano dai 30 fino ai 200 euro. Il prodotto parte dalle auto rottamanta, dove vengono prelevate le cinture, per poi disinfettarle e realizzare il progetto. «Sono io che disegno – continua – la cosa bella è lasciarsi ispirare dal materiale che con i suoi vincoli porta a soluzioni particolari».

Non è chiaro come qualcuno non ci abbia pensato prima, eppure l’idea di Matteo Achilli è di una semplicità disarmante. Il progetto si chiama Egomnia «Avevo pensato anche ad altri nomi ma eranogià presi – dice Achilli – ho scritto “io tutti” su Google translate e con il latino è uscito fuori Egomnia». L’idea di Achilli è quella di proporre una soluzione, diciamo social, per trovare lavoro. «Ho unito la caratteristica dei social network come Facebook o Twitter con un sistema di ricerca simile a quello di Google, praticamnete tutto ruota intorno ai curriculum. Gli utenti creano il loro profilo aggiungendo e modificando i loro dati in tempo reale. Per facilitare la ricerca e la scelta del personale da parte delle agenzie, chi si iscrive è costretto a riempire dei campi». Chi cerca personale si trova davanti un’infinità di figure che può selezionare nel mare magnum con delle parole chiave. A chi invece lavoro lo vuole trovare, dà la certezza di essere visto e scelto per le proprie competenze. «Il progetto – ci informa Achilli – è attivo dal marzo e ha gia più di 500 agenzie iscritte e intorno ai 6000 utenti».

Martino Fraschetti, invece propone, di integrare l’arte nell’ambiente urbano sfruttando i cantieri aperti della capitale come supporto per opere di grafica. Tutti quei pannelli gialli della probabile, futura linea C, che oramai sembrano parte integrante del nostro paesaggio, diventano tele in mano ad artisti che anche se non aiutano a finire la metropolitana di certo rendono l’attesa molto più bella.

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