Troppo figurativo

La Federico Rui arte contemporanea ha inaugurato l’esposizione dal titolo Kiss me in cui le opere di Enrico Robusti sono le sole e uniche protagoniste: espressioni deformate della realtà, in grado di mettere in luce i sentimenti e le emozioni recondite dell’essere umano, con le sue gelosie, le sue invidie, le sue passioni crude e angoscianti.

Figure caricaturali e prospettive ricercate nel sogno rendono le opere ironiche e divertenti nella loro mostruosa apparizione. “Troppo massimalista, troppo figurativo, troppo espressivo, troppo espressionista – scrive Camillo Langone sul catalogo critico – troppo carnale e carnivoro per un ambiente in estasi davanti alla dematerializzazione e sprofondante verso il veganesimo. Luganeghe, bolliti, teste di maiale, prosciutti, brodi grassi, faraone, pollastre, cotechini, rane fritte, creste di gallo, conigli, salamini, zamponi, altre frattaglie. Capisco che davanti a certi suoi quadri certe laureate che in vita loro non hanno mai ucciso un gamberetto rischiassero di vomitare”.

In mostra si potranno ammirare dodici tele create lungo il corso di questo ultimo anno. L’artista è originario di Parma; dopo aver frequentato studi classici e successivamente alla sua laurea in giurisprudenza, decide di dedicare le sue attenzioni alla tecnica pittorica, concentrandosi soprattutto sulle orme lasciate da Van Dick e Rubens. Con il suo esordio nel 1986 alla consigli arte di Parma con la mostra intitolata De rerum natura, e con la sua prima personale legata ai ritratti, Enrico Robusti decide di trasformare la sua attività di ritrattista nella sua vera e propria professione.

fino al 25 gennaio 2013

Federico Rui arte contemporanea, via Turati 38, Milano

info: www.federicorui.com

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