Pochi giorni all’inaugurazione dell’auditorium di Renzo Piano

L'Aquila

L’aquila. Una città devastata, non solo dal terremoto, ma anche da quello che è sopraggiunto poi. Grazie al (solito?) modo italiano di affrontare i problemi. Si è pensato subito di abbandonare tutte le case e ” di trasformare una città bellissima in una brutta periferia” con le parole Renzo Piano. L’architetto genovese aveva si era subito prodigato per apportare il suo aiuto (grautuito) a una popolazione devastata: la proposta era quella di restaurare la città sotto l’egida dell’Unesco di cui il Piano è ambasciatore. Un progetto per riportare la vita e suoi abitanti tra i palazzi e le strade medievali. Ma la proposta non piacque a Bertolaso che aveva, come si scoprirà poi, altri prerogative. Allora Piano, insieme a Paolo Colonna, passa al piano “b”: vista l’impraticabilità della sala del castello dedicata ai concerti si decise di realizzare un Auditorium. Tra mille intralci burocratici adesso la struttura colorata si erge nella città e sarà inaugura domenicata alla presenza del presidente Napolitano. Nessun soldo destinato alla ricostruzione è stato ultilizzato. “L’edificio è stato interamente finanziato dalla provincia di Trento ed è costato 4,8 milioni, molto poco per un edificio di questo genere.”