Sopravvissuta alla generalizzata euforia per le tecnologie digitali, superata la paura dell’annunciata fine del libro stampato, l’editoria dell’ultimo decennio ha inaugurato un panorama complesso e coerente con molti aspetti della cultura contemporanea e con i nuovi modelli di produzione. La microeditoria d’arte, prendendo le distanze dalla grafica uniformata e dal mercato pubblicitario, si è fatta così portavoce di progetti di ricerca basati su un’impronta comunicativa anche molto individuale e personale.
Accanto all’ipertrofico sviluppo dei grandi gruppi editoriali, abbiamo assistito alla proliferazione di microeditori indipendenti che hanno puntato sul design innovativo e, attraverso le scorciatoie della rete e del digitale, sul self-publishing. Il fenomeno, il cui calco italiano autopubblicazione o autoproduzione assume un’accezione più ristretta rispetto al termine inglese, ha travalicato i confini dei circuiti underground muovendosi verso una progressiva istituzionalizzazione fino a entrare ufficialmente nelle grandi fiere del libro. Parallelamente, sono aumentati appuntamenti come fiere e rassegne dedicati interamente al self-publishing. Attualmente, in Europa come nel mondo, questi eventi raccolgono un crescente numero di visitatori in cerca di oggetti editoriali spesso esclusi dalla distribuzione tradizionale, originali, da collezionare. È in questi contesti che troviamo le ultime tendenze del graphic design: la limpidezza compositiva è scardinata a favore di una nuova idea di bruttezza e tridimensionalità, i disequilibri vengono esasperati, le impaginazioni sono piacevolmente sbagliate e non finite. Un insieme undesigned etichettato dalla critica come new ugliness. Sperimentazione nei formati, forte componente artigianale e tiratura limitata rendono queste edizioni degli unici, frutto della passione di chi crede ancora nella ricerca al di là del suo potenziale remunerativo.
Fruit nasce dal desiderio di raccogliere i risultati di questa passione per l’editoria in un’unica grande rassegna, per offrirli al pubblico generico e di settore, in concomitanza con due grandi fiere: Fiera del libro per ragazzi, tenutasi a marzo, e Artelibro, a settembre, entrambe a Bologna. Tra gli oggetti editoriali esposti a Fruit, focus on contemporary art – l’incursione settembrina di Fruit all’interno di Artelibro, festival del libro d’arte – troviamo, tra gli altri, microeditori d’arte come Lubok (Germania), che dal 2007 catalizza comunità di artisti pubblicando volumi di grafica d’arte contemporanea; case editrici indipendenti selezionate per la particolare attenzione posta al design come Roma publications (Belgio) e Nieves (Svizzera); artzines come la spagnola Baba (Spagna) e Fruit of the forest (Fortino Editions-Usa/Italy) e le pubblicazioni d’artista della Werkplaats typografie, esito di un master biennale dell’olandese Art Ez institute of the arts. Non mancano gli italiani, come Quinlan, e i progetti di artisti come Chiara Pergola e Giancarlo Norese, i cui percorsi includono da sempre tirature limitate dei più svariati oggetti editoriali.
Dal 21 al 23 settembre
palazzo Re Enzo, piazza del Nettuno 1, Bologna
info: www.fruitexhibition.com