Convivium

Palermo

Il titolo rimanda al simposio – banchetto accompagnato da musica e dialoghi filosofici – nato nel mondo greco e tramandatosi in tutte le culture fino ad oggi. Un momento legato alla tavola ma anche alla cultura, si pensi ai filosofi socratici; all'”otium” connesso alla sazietà del corpo e della mente di cui parlano Virgilio e Orazio o al Satyricon di Petronio che ci mostrano come il simposio greco sia divenuto il convivium (cum vivere = vivere con) romano. In questa versione contemporanea del Convivium i commensali sono sei artisti provenienti da città diverse e che lavorano spesso sulle piccole e intime dimensioni, sulla ridefinizione dei luoghi, dei tempi e delle cose, sulla risemantizzazione degli oggetti. Francesco Balsamo, Fabrizio Consenza, Luigi Massari, Giuseppe Mendolia Calella, Carmelo Nicotra, Enrico Piras sono gli artisti che sono stati invitati a presentare una “porzione” del proprio lavoro da esporre insieme alle altre su un unico tavolo quadrato così da costituire un “unicum” nuovo e corale dato dalla pluralità di ricerche simili nelle intenzioni ma differenti nei contenuti. Riprendendo la nomenclatura dantesca, le “vivande” sono le opere degli artisti, il “pane”, i testi che ciascun artista o chi per loro (curatori, altri artisti) hanno scritto sul proprio lavoro presente in mostra e su quello di un altro artista che “siede alla stessa tavola”.

 

 

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