Wiseau, il bello del non senso

Tommy Wiseau, sceneggiatore, regista, produttore, produttore esecutivo, attore, dice che intendeva farne, del film The room, un thriller comico e, anche se gli attori lo smentiscono, sostiene che i non sequitur, l’atmosfera dilettantistica del film e le contorsioni della trama sono tutte cose volute. A un certo punto entra in scena un pusher che minaccia di uccidere Mark senza che nel film si sia mai spiegata la genesi del personaggio; la traccia viene poi lasciata cadere senza essere più ripresa. Lo stesso accade con la storia del cancro al seno della madre di Lisa che in una scena centrale annuncia d’essere affetta dal male: anche questo spunto finisce nel nulla. In un’altra delle sottotrame gli attori finiscono per giocare a basket in frac senza che il film si faccia carico di spiegare come siano arrivati sul campo così vestiti. Uno dei giocatori, Mark, si ferirà per poi apparire nella scena immediatamente successiva senza l’ingessatura che possedeva nell’inquadratura precedente.

Questa serie di incongruenze e di illogicità sono pretesto per una severa stroncatura, non ricordo da parte di quale critico cinematografico, né per quale testata. Ricordo però esattamente di aver pensato: ma come, non sono invece pregi, anziché difetti, queste volute amnesie e lacune nel tessuto narrativo? Non preludono forse a una diversa logica compositiva, sottratta alla tirannia del senso, alla retorica del senso? Non si inaugura qui una diversa forma espressiva indifferente a qualsiasi punto di vista o “Weltanschauung”, palcoscenico per le proprie convinzioni personali, più o meno teatrali, più o meno brillanti? Perfino l’artista provocatore in massimo grado tiene a precisare che vi sono ragioni, e quali ragioni, nascoste dietro ogni gesto. L’assenza di scopo, rigorosamente perseguita con volontà insensata, sotto molti o tutti gli aspetti ingiustificabile, non sarebbe al contrario, in linea di principio, il mistero del capolavoro che ci lascia muti e disorientati al cospetto dell’opera d’arte? Non sarebbe questo l’estetico carattere enigmatico degli sforzi di questo tipo?