Massimiliano Gioni è stato scelto dal Cda della Biennale, presieduto da Paolo Baratta, per la direzione della sezione arti visive. Toccherà a lui curare la 55esima Biennale d’arte contemporanea di Venezia. A mettere d’accordo i membri del Cda, infatti, c’è un curriculum di tutto rispetto e sorprendente, vista l’età. Gioni ha lavorato per la rivista Flashart, da New York, dal 1998 al 2002. Come curatore, è cresciuto nel vivaio del critico d’arte Francesco Bonami, che da direttore della Biennale d’arte nel 2003 gli affidò La zona, padiglioncino italiano non ufficiale. Nel 2003 diventa direttore della Fondazione Nicola Trussardi di Milano, dove sperimenta le potenziali libertà della committenza privata, in particolare la moda, attirando i migliori artisti della scena internazionale. Rivitalizza spazi monumentali e storici della città di Milano con artisti quali Paul McCarthy, Tacita Dean, Tino Sehgal, Peter Fischli e David Weiss, Maurizio Cattelan, Martin Creed, Urs Fischer, John Bock, Pawel Althamer, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Anri Sala, Darren Almond e Paola Pivi.