Roma, la collettiva Fabriano in arte allo Spaziottagoni

Inaugura sabato 21 gennaio allo Spaziottagoni alle 18 la mostra Fabriano in arte a Roma a cura di Giuseppe Salerno, in collaborazione con l’associazione culturale Inarte Fabriano, una delle realtà più dinamiche del territorio marchigiano. Quindici autori fabrianesi rappresentativi del fermento locale sono stati coinvolti in un’esposizione itinerante, partita da Calcata, un piccolo borgo in provincia di Viterbo, un tempo abbandonato e ora abitato da artisti grazie ad una strategia di rinascita culturale compiuta dallo stesso Salerno. La mostra fa tappa a Roma dal 21 al 29 gennaio allo Spaziottagoni dove sono esposte trenta grandi tele, per tornare dunque a Fabriano, con la partecipazione di più di trenta artisti per offrire non più una "rappresentanza" ma una visione esaustiva della contemporaneità artistica che anima la regione Marche. Una grande "installazione d’arte collettiva", così la definisce Giuseppe Salerno, il quale non ama il termine "collettiva", pensa che troppo spesso lo si riconduca a un insieme di opere in esposizione appartenenti ad autori diversi senza che vi sia un progetto, una filosofia, una tematica e tanto meno un formato che dia dignità all’esposizione stessa. Infatti, nel progetto Fabriano in arte gli artisti sono chiamati a esprimere la loro personale poetica lavorando su un medesimo formato bidimensionale da appendere alla parete. Potrebbe sembrare un limite tecnico oppure essere considerata una sfida. Questi gli artisti che espongono: Tiziana Bargagnati, Luigi Cioli, Luigi Ferretti, Roberta Fratini, Roberta Gagliardini, Fabrizio Maffei, Alessia Marchigiani, Anna Massimissa, Massimo Melchiorri, Rossella Passeri, Caterina Prato, Paolo Rinaldi, Simone Salimbeni, Claudio Schiavoni e Franco Zingaretti. "Perché quindici artisti la cui comunanza è soltanto nell’appartenenza alla stessa località si trovano insieme ad esporre altrove?": questa è la domanda che apre la mostra. La risposta si trova nel significato che sottende l’operazione dell’esposizione itinerante e la si può riassumere con un termine, "glocal": globalizzazione e dimensione locale si fondono in un tutt’uno, questa è la filosofia di partenza che tende ad allargare gli orizzonti culturali al nuovo per riscoprire il rapporto di vicinato. L’arte come innovazione e cambiamento sociale, perseguibile soltanto attraverso una maggiore solidarietà tra artisti. Info: www.spaziottagoni.com. (M. M.)

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