Hosoe, estasi e memorie

Il Lucca digital photo fest award 2009 a Eikoh Hosoe. La mostra Estasi e memorie, nuovi scrolls, ospitata ora a villa Bottini, è un primato degli organizzatori del Festival e della curatrice Giuliana Scimè che ha coinvolto questo vero genio della fotografia mondiale, offrendoci anche l’occasione – nella godibilissima performance al teatro del Giglio – di apprezzarne qualità istrioniche e straordinaria intelligenza comunicativa.

Ripercorrendo cronologicamente molti fotogrammi noti dei suoi lavori, caratterizzati dal raffinato intreccio concettuale e dall’assoluta eleganza formale, Hosoe ha sottolineato come le ascendenze dalla tradizione rituale giapponese lo abbiano sempre accompagnato, ma mai limitato, in oltre cinquant’anni di carriera. Grande sperimentatore, infatti, per questa anteprima mondiale italiana ha voluto proporre una selezione di immagini, pervase di forte sensualità, enucleate dalle serie più note, stampandole su carta di riso fatta a mano. Wa-shi è un supporto mai utilizzato precedentemente per la riproduzione digitale fotografica, una tecnica innovativa coniugata a un impianto formale di rappresentazione visiva antichissimo. Infatti i rotoli – gli scrolls – che si snodano su colorate contropareti, nello scenografico allestimento gestito dettagliatamente dallo stesso Hosoe, si rifanno alle modalità di narrazione di quello che è il primo romanzo scritto nella storia dell’uomo, il Racconto di Genji, risalente all’anno 1001.

Dunque da Kamaitachi – suo primo ispirato lavoro legato a una misteriosa leggenda dell’infanzia – fino all’immagine del grandissimo danzatore butoh, ormai centenario, Kazuo Ohno, che declina sia il termine della vita che la prepotenza della ri-nascita, ospitando su di se un bimbo sorridente, Hosoe semplicemente ci racconta, nel suo modo colto e universale, il senso della vita.

In mostra fino all’8 dicembre. Info: www.ldpf.it

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