Caravaggio e Bacon, dannati ma immortali

Per il quarto appuntamento del progetto 10 grandi mostre, la Galleria Borghese propone l’inedito accostamento tra Caravaggio e Francis Bacon. Anticipando i festeggiamenti del 2010 per i 400 anni dalla morte del Merisi, un primo omaggio a uno dei grandi maestri della storia dell’arte. Inarrivabile, inimitabile, intenso: non si può spiegare un genio. Non si può spiegare Caravaggio, la sua opera va vissuta. Bisogna immergersi nei suoi quadri, sfiorando con lo sguardo tutta la potenza espressiva di un volto, sempre guidati dall’unicità di quel raggio luminoso. E poi accanto scoprire Bacon. «Nessun tentativo di accostarli dal punto di vista formale o tecnico», tiene a sottolineare Anna Coliva, direttrice della Galleria e curatrice della mostra insieme a Michael Peppiat, amico intimo dell’artista inglese. «Se fosse qui sarebbe felice e orgoglioso di vedere le sue opere vicine a quelle di Caravaggio», dichiara commosso.

Certo una gran consolazione per uno che ritraeva se stesso perché le persone care intorno a lui erano passate a miglior vita, almeno così si legge nella nota a commento di un trittico. Effettivamente, se un qualche legame tra i due autori esiste riguarda, oltre alla predilezione per la figura umana colta nella sua drammaticità esistenziale, anche la comunanza delle vicende personali, non proprio felicissime. Dannati entrambi: questo è il tributo che hanno dovuto pagare all’immortalità. Infelici e tormentati, refrattari ad ogni slancio seppur lieve di speranza salvifica, Caravaggio e Bacon ci hanno mostrato l’uomo e la sua sofferenza in toni e sfumature diverse, in tempi e stati d’animo difficilmente paragonabili.

Eppure la coppia convince. Grazie a un accurato allestimento, le figure deformi di Bacon si affiancano agli struggenti volti di Caravaggio con una maestria scenica studiata magistralmente per catturare lo spettatore. Dal 2 ottobre al 24  gennaio 2010, Galleria Borghese, piazzale Scipione Borghese 5, Roma. Info: www.caravaggio-bacon.it.