Video intenti, idea e struttura del simbolo

"Dance, dance dance" di Sivia Camporesi e Non ci sono più numeri da prendere di Maria Chiara Calvani sono le due video installazioni protagoniste del secondo appuntamento che si svolge all’interno della rassegna Video intenti promossa dalla galleria Edieuropa qui arte contemporanea di Roma. La curatrice dell’evento, Sara Rella, presentando queste due opere, offre un suo punto di vista sulla realtà della videoarte contemporanea, così come per tutti i curatori della rassegna chiamati a scegliere i lavori di due videoartisti. Ogni mostra è specchio di un “intento” e questa volta l’attenzione è concentrata sull’idea e la strutturazione del simbolo. La semplice realtà si fa portatrice di significati carichi di riferimenti concettuali impliciti o espliciti. E’ sottintesa una comunicazione subliminale che fa riaffiorare emotività nascoste e rimandi emozionali.

"Dance, dance, dance" di Silvia Camporesi (premiata anche nell’edizione 2008 del Talent prize) prende il titolo dall’omonimo romanzo di Murakami Haruki incentrato sulla danza come espressione di energia. Le immagini si trasformano in segni collegati con l’interiorità, nel gioco che suggerisce l’evocatività dell’immagine-simbolo.

In Non ci sono più numeri da prendere di Maria Chiara Calvani sono centrali le parole che si confrontano con il corpo e diventano, insieme, incisioni nella memoria. Sara Rella precisa che «sono due video che possono mettere in luce come un’immagine, una rappresentazione che abbia una forte connotazione simbolica agisca in due differenti maniere. Le due opere sono portatrici di una diversa valenza del simbolo che, nel caso di Silvia Camporesi, viene creato dall’interno e ha anche connotazioni esoteriche, mentre, nel caso di Maria Chiara Calvani, viene assorbito dall’esterno per contatto o per trasferimento da altre persone.

L’intento del progetto, da un’idea di Fabrizio Pizzuto, nasce dalla volontà di presentare un panorama completo delle sperimentazioni contemporanee, volontà non nuova per la galleria che già negli anni sessanta ha dato un forte impulso alle avanguardie con la rivista Qui-arte contemporanea.

Dal 7 al 24 ottobre
Galleria Edieuropa qui arte contemporanea
piazza Cenci 56, Roma
Info: 0664760172; 06 68805795.

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