Le faglie di Francesca Napoletano

Sono le spaccature della terra, le viscere di quella profondità negra ad impressionare l’espressività di Francesca Napoletano e lasciare che il bitume sgoccioli su volumi di massa rocciosi, illuminati dall’acrilico bianco che ne risalta le forme. E’ lo studio geologico delle faglie, della tettonica delle placche che l’ha portata alla realizzazione di quel baratro naturale inaspettato: il terremoto.

Alle porte del quartiere San Lorenzo di Roma il Sinergy art studio ospiterà fino al 21 luglio la ricerca pittorica e scientifica della Napoletano, mostrando una coppia di dittici, due lavori su tela di grandi dimensioni insieme con un istallazione di sculture in grado di modellare e plasmare visivamente l’increspatura delle faglie e la loro riproduzione pittorica attraverso lo studio geologico e fotografico dell’artista; una sfida lanciata per il neonato spazio culturale, quella che ha portato la Napoletano a parlare della natura, una natura disumanamente dolce e al contempo feroce, perché manifesta dei suoi gorgoglii interni; una natura sconosciuta per i lavori dell’artista che da sempre calibra i suoi attrezzi da disegno su architetture urbane vanescenti e offuscate, affumicate dall’industrializzazione di ciminiere e polvere.

Oltre a dimostrare il suo cambiamento stilistico nell’abilità con cui si commisura sulla tela, consapevole delle sue possibilità espressive la Napoletano ha voluto materializzare il suo studio nella riproduzione materia di vere e proprie pieghe del terreno, utilizzando la vetroresina per modellare “geologicamente” tre tomi di pagine bianche in disuso; dopo averle nominate come la scienza chiede, ha concluso concretamente il suo lavoro di ricerca, che mai come questa volta, ha raggiunto la più piena consapevolezza rappresentativa.

 

Francesca Napoletano, La pressione di un grido – faglie
A cura di Flavia Montecchi
Fino al 21 luglio
Sinergy art studio
Via di Porta Labicana, 27 (san Lorenzo)
Info: 06.89538915;  www.sinergyart.it

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