Magritte. La ligne de vie

Lugano

Dal 16 settembre al 6 gennaio al Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI), sede LAC Lugano Arte e Cultura, è ospitata la mostra Magritte. La ligne de vie. Attraverso una selezione di più di 90 opere ripercorre l’intera carriera dell’artista belga, dagli esordi fino ai più celebri dipinti della maturità. Si apre con i dipinti dei primi anni ’20, alcuni dei quali evidenziano l’interesse giovanile per il futurismo e ancor di più per la metafisica di Giorgio De Chirico, da cui trae spunto per definire la propria poetica, esplicitato in mostra da un un confronto tra Les plaisirs du poète di De Chirico e La traversée difficile di Magritte. Seguono i lavori successivi, realizzati tra  il 1925 e il 1936, nei quali cominciano a emergere i temi a lui più cari e in cui ricerca un effetto poetico sconvolgente ottenuto attraverso la decontestualizzazione di oggetti comuni, che comporta un effetto di ”spaesamento”. Così accade per esempio in Le noctambule, nel quale un uomo si aggira in un interno domestico illuminato da un lampione come se si trovasse in un ambiente misterioso e ingannevole. Parte di questo periodo sono anche le ”peinture-mots”, opere che associano immagini e parole in modo arbitrario per sovvertire le prassi linguistiche. La resa insolita delle cose più comuni, il collocare gli oggetti in luoghi inconsueti  è documentata poi da altri dipinti, come Les marches de l’été che presenta un cielo diviso in blocchi come fosse fatto di materia solida, o L’arbre savant nel quale una candela, una forma geometrica e delle scarpe si trovano all’interno della cavità di un albero. La ligne de vie conclude il suo percorso con alcuni dei suoi dipinti più celebri realizzati tra le fine degli anni ’40 e gli anni ’60, tra cui La mémoireLe château de PyrénéesLa grande guerre. Una sezione infine è dedicata a documenti, fotografie, a una serie di affiches e alla proiezione di film che Magritte realizza alla fine degli anni ’50. L’esposizione, curata da Xavier Canonne, Julie Waseige e Guido Comis, trae ispirazione dalla conferenza La ligne de vie (La linea della vita), che Magritte tenne il 20 novembre 1938 al Musée Royal des Beaux-Arts d’Anversa, una delle rare occasioni in cui l’artista si espresse in pubblico sulla propria arte fatta di oggetti quotidiani trasformati in immagini perturbanti. 

 

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