Indart, l’industria chiama l’arte

Monza

Indart colpisce nel segno e riscuote grande successo sia in Italia che all’estero. Il progetto monzese, pensato da Visionplus, agenzia di eventi e comunicazione, insieme alla galleria VS Arte, ha realizzato il suo scopo, quello di: «fare e di far parlare di un’Arte non fine a sé stessa o auto celebrativa – come spiega Samantha Ceccardi, ideatrice di Indart – ma rappresentativa di un mondo fisico carico di significati e di consapevolezza del presente». L’idea innovativa alla base di Industries Join Art è quella di promuovere l’alleanza tra creatività e realtà produttiva, valorizzando la ricchezza del territorio italiano. Il primo dei due capitoli dell’evento si è tenuto, dal 6 al 23 settembre, nella splendida cornice dell’Orangerie della Villa Reale di Monza, il secondo si svolge nel Principato di Monaco dal 26 settembre al 5 ottobre. Entrambi gli appuntamenti sono volti a valorizzare l’eccellenza del prodotto italiano, raccontandolo attraverso la creatività di artisti consolidati ed emergenti.

La materia prima è la grande protagonista, che messa a disposizione da dieci aziende italiane d’eccellenza, partner del progetto, è stata affidata alle mani e ai pensieri di venti artisti contemporanei, che l’hanno interpretata ed esaltata secondo le proprie poetiche. Una sinergia fertile, che ha fatto di prodotti di punta del made in Italy, come il vetro del Gruppo Meregalli Vini o i tessuti di Ermanno Scervino, espressione di creatività, in una riscoperta ottica di mecenatismo. Gli artisti, del calibro di Luca Vernizzi, Maurizio Cannavacciuolo o Paolo Grassino, hanno lavorato in coppie, abbinati alle aziende da un comitato scientifico composto da esperti del settore: Flavio Arensi, Valerio Dehò, Alberto Fiz, Franco Marrocco ed Elena Pontiggia. Tessuti, alluminio, plexiglass, carta, acciaio, gomma, vetro, sono solo alcuni dei materiali di cui gli autori hanno saputo sfruttare il potenziale espressivo, trasformandoli in opere d’arte figlie dei diversi e personali linguaggi. E così, dipinti, collage e installazioni, frutto dell’estro tutto italiano, hanno consolidato l’obbiettivo dell’iniziativa, ossia quello di creare una fertile collaborazione tra arte e industria, proponendo quest’ultima come motore propulsore e forza trainante del fare arte oggi.

Il respiro cosmopolita di Indart, che lo porta ad approdare agli spazi di Kamil Art Gallery di Monaco, ha garantito all’evento non solo di portare fuori confine una vetrina per artisti e aziende, ma ha anche offerto all’arte l’opportunità di assumere un valore sociale. In occasione dei due finissage, in Lombadia prima e nel Principato poi, infatti, sono state organizzate raccolte fondi per due associazioni no profit: il Comitato Maria Letizia Verga, da 39 anni impegnato nello studio e nella cura della leucemia del bambino, e l’Associazione Fight Aids di Monaco, in prima linea nel campo della prevenzione e del sostegno per i malati di aids. La cena di gala allo Yacht Club di Monaco, alla presenza della principessa Stèphanie di Monaco, in veste di presidentessa dell’Associazione Fight Aids, chiuderà l’evento con un’asta benefica in cui verranno vendute le opere realizzate per il progetto, i cui ricavati saranno devoluti alle associazioni.

L’evento, che ha raccolto l’entusiasmo di tutti i coinvolti, aziende, artisti e visitatori, si propone di essere solo la prima edizione di un progetto a cadenza annuale che coinvolgerà, come si augura Samantha Ceccardi, sempre più realtà straniere. Indart vuole restituire all’Italia la sua fama di patria non solo di grandi artisti, ma anche di grandi mecenati, cercando di attirare l’attenzione della società sull’importanza di garantire un sostegno agli artisti, con la speranza che sempre più realtà aderiscano all’iniziativa, per valorizzare al meglio il tessuto produttivo e la creatività del nostro paese.

Info: www.indart.it

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