Joana Vasconcelos, I’m your mirror

Bilbao

Il nome di Joana Vasconcelos è ormai noto a tutti. L’artista portoghese è diventata famosa a livello internazionale dopo l’edizione del 2005 della Biennale di Venezia, dove aveva realizzato A Noiva (La Sposa), un’installazione composta da oltre 25mila tampax che andavano a comporre un gigantesco lampadario. Vasconcelos, che a oggi lavora a Lisbona, presenta dal 29 giugno all’11 novembre una grande mostra al Guggenheim di Bilbao con 14 lavori recenti, alcuni dei quali realizzati appositamente per l’occasione. I’m Your Mirror, questo il titolo dell’esposizione, prevede alcune opere posizionate all’esterno del museo, tra cui una maschera e un solitario, realizzato con cerchi per auto e scaglie di vetro. Nella hall centrale del Guggenheim si potrà vedere invece un’opera site specific della serie Valchirie, alta 30 metri, larga 36 e profonda 45, che occuperà quasi interamente lo spazio. «Si tratta – ha spiegato l’artista – di un progetto impegnativo, un lavoro manuale di molte ore» e questo si può vedere in una delle opere che include tessuti portoghesi, e non che l’artista colleziona in tutto il mondo, ricami, pietre, paillettes e luci a LED. Proprio per la complessità di alcune installazioni, Vasconcelos lavora nel suo studio di Lisbona con un grande gruppo di collaboratori. Per realizzare le sue creazioni utilizza un’ampia varietà di materiali della vita quotidiana, come elettrodomestici, piastrelle, tessuti, ceramiche artigianali, bottiglie, farmaci, orinatoi, docce, utensili da cucina, telefoni, automobili o posate di plastica con cui costruisce immagini che fanno riferimento a tematiche relative alla nostra società di consumo. 

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