F**K-HOF

Quando il Močvara, tempio della musica e della cultura underground croata e piattaforma controculturale tra le più attive durante il periodo del regime di Franjo Tudman, decide nel 1996 di affidargli l’illustrazione di volantini e manifesti pubblicitari dei gruppi che ospiterà, incomincia il percorso che porterà Igor Hofbauer allo scoperto, sui muri della città e nel panorama del fumetto europeo. Un percorso che inizia dai manifesti trash horror per il club di Zagabria e scatena progressivamente, nell’artista croato, il desiderio di dedicarsi a racconti più lunghi, anche se le parole resteranno sempre poche e saranno le immagini a dire tutto. Così nascono le prime strisce narrative dalle atmosfere apocalittiche ambientate in una sorta di Hofbauerland e si arriva agli zombie aziendali, con la raccolta Mister Morgen che nel 2016 segna la nascita del Gotico Adriatico, come racconta Jonathan Bousfield nella monografia F**k Hof, Good Morning Mister Morgen. Un segno netto, quello che delinea gli esseri grotteschi e i paesaggi urbani di Mr Hof, come netto è il suo messaggio. I personaggi e gli elementi che popolano le sue tavole non possono che farci riflettere sui grandi mali della società contemporanea, crisi energetiche, bolle speculative, violenza, per un gioco di interpretazioni libere che viaggia su tre diversi livelli «uno – racconta timido e scostante durante l’opening del 6 Aprile – è il livello che ti cattura da lontano, l’altro è quello che scorgi quando ti avvicini e cerchi di entrare nella storia, il terzo è il livello della propaganda» è chiaro che il gioco è proprio quello di non farsi capire mai fino in fondo, lasciando libera e ambigua l’interpretazione delle sue provocazioni.

Se non conoscevate ancora il maestro balcanico del fumetto, questa è l’occasione giusta per recuperare. Dai manifesti underground alle tavole di Mister Morgen, Igor Hofbauer si presenta al pubblico della Capitale con il suo tratto distintivo e personale che spicca tra citazioni delle avanguardie russe, archetipi della cultura pop e della memoria collettiva, ambientazioni urbane decadenti e folklore balcanico, una miscela unica e potente che è valsa all’artista il riconoscimento di eminenza dell’underground grafico europeo. Se invece lo conoscevate già, in F**k Hof (oltre cento pezzi esposti) troverete tutto: bozzetti preparatori con le opere definitive, serigrafie dei manifesti pubblicitari, tavole delle graphic novel e due delle grandi immagini ad acrilico realizzate nel 2017 in occasione della personale a Carrara. C’è anche una scultura-quella di Mattia Dorici- dipinta a mano dallo stesso Hofbauer, con un Mister Morgen che se la dorme in mezzo a tutta la poetica decadente, allucinata e surreale delle immagini intorno e perché no, della realtà chiusa fuori. Con F**K-HOF, in mostra allo Spazio Cerere fino al 28 Aprile, ancora una volta il fumetto coglie la sua occasione per riscattarsi e lo fa attraverso attraverso il tratto e le narrazioni di un artista geniale delirante e senza compromessi, come Igor Hofbauer, e il lavoro di una galleria, la Tekè Gallery di Carrara, che nella scena nazionale ha preso una posizione chiara e distintiva in merito.

Fino al 28 Aprile 2018, Spazio Cerere, Via degli Ausoni 3, info: www.pastificiocerere.it/spazio-cerere

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