Audrey

Venticinque anni. Tanto è trascorso dalla scomparsa di Audrey Hepburn (avvenuta il 20 gennaio 1993), l’indimenticabile attrice simbolo di eleganza, bon ton e gusto che ha cambiato – radicalmente – il modello di interprete hollywoodiana: da pin-up a figura esile e garbata, gentile e sbarazzina, mai sopra le righe. «Un mito della grazia senza tempo, distinta non soltanto nel modo di vestire, ma nella sua essenza di donna. Stiamo parlando di una vera e propria icona, il cui ricordo valica qualsiasi confine generazionale».

Così Giulia Rossi, docente di comunicazione e semiotica della moda, che definisce «romantico, nostalgico e raffinato» lo stile di Hepburn, sottolineando «come oggi, soprattutto sui social, si abusa del termine influencer. Mentre qui parliamo di un modello iconico, tutt’ora attuale e inimitabile». Ed è proprio all’attrice britannica, vincitrice del premio oscar alla sua prima interpretazione da protagonista (Vacanze romane, 1953) che l’illustratrice Roberta Zeta – «casualmente laureata in legge, disegna da sempre», si legge nella presentazione – dedica un volume pregiato, Audrey (Hop edizioni, 88 pagine, 18 euro) realizzato utilizzando una tecnica mista a matita su carta, colore ad acquerello, disegno vettoriale e pittura digitale.

I testi sono di Lorenza Tonani, che nel primo ”capitolo” (Audrey, principessa senza favola) scrive: «Elegante, slanciata, sguardo da cerbiatto, fascino discreto, Hepburn ha incantato il mondo. La sobrietà e il garbo sono stati gli ingredienti del suo successo. Una principessa senza favola, che tutto ha conquistato da sola, grazie a un progetto di vita molto chiaro». Quindi Roberta Zeta tratteggia la genesi del volume: «Lorenza mi ha proposto di collaborare, pensando che il mio stile e il background, prevalentemente fashion, potessero essere un buon connubio per le immagini». Era la fine del 2016. «Ne sono seguiti mesi di ricerca – riprende – per conoscere i luoghi in cui Audrey Hepburn era vissuta e le persone che l’avevano amata».

Il risultato è un’approfondita biografia illustrata in forma di picture book, che ha alle spalle una dedizione non indifferente. «Al di là della mole di lavoro, che per 40 tavole è davvero ingente, il difficile è stato cercare di non annoiare il lettore con un’unica protagonista, di non cadere troppo nello stereotipo, perché le sue immagini sono ovunque». Così Audrey accende, con cognizione, una luce su aspetti meno noti di questa figura di riferimento per il cinema e la moda. «Come l’infanzia sfortunata, segnata dalla fame durante la seconda guerra mondiale, e i momenti difficili che costituiscono i retroscena del successo. Lorenza ha compiuto un grande lavoro di ricerca e scelta nello scrivere il libro, che restituisce una sorprendente umanità alla figura di culto idolatrata per bellezza ed eleganza, ma che ha molto altro da raccontare, le dure missioni da ambasciatrice Unicef in primis».

In merito al suo modo di rapportarsi, intimo e professionale, a un’icona che ha fatto dell’unicità la sua cifra stilistica, Zeta (secondo cui «la vera Audrey riuscirebbe ancora oggi a fare tutto con grazia, i post su Twitter o i selfie su Instagram. Se n’è andata troppo presto») ammette: «Preparandomi ad illustrare il volume, ho letto molto su di lei. Sono rimasta colpita, in particolare, da una frase tratta dal libro di ricordi che il figlio, Luca Dotti, le ha dedicato: ”La gente l’amava per tutte le buone ragioni, e lei meritava quell’amore”».

Info: www.hopedizioni.com

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