Un’eterna bellezza

Rovereto

Parte da lontano ma torna a casa la mostra aperta dal 2 luglio fino al 5 novembre ospitata dal Mart di Rovereto. Intitolata Un’eterna bellezza, l’esposizione raccoglie la figuratività italiana di inizio Novecento. Prima della tappa nello stivale il percorso è stato esposto a Madrid nella Fundación Mapfre in collaborazione con l’istituzione italiana dove ha riscosso un buon riscontro di pubblico e stampa. Curata da Beatrice Avanzi e da Daniela Ferrari la mostra parte da lavori già conservati al Mart ai quali sono stati aggiunti altri pezzi grazie a prestiti museali internazionali. Il percorso allora passa in rassegna un’estetica italiana contaminata con influenze europea, dalla Metafisica fino al Realismo magico passando per il Ritorno all’ordine e l’avventura Novecento.

Ad unire i vari movimenti è una ritrovata attenzione per la figura, un canone classico che viene riscoperto dopo la rivoluzione delle avanguardie che sembravano aver bandito per sempre la possibilità di una rappresentazione mimetica. Non è un caso che allora nel museo incontriamo nomi che hanno fatto la storia dell’arte italiana: Carrà, Casorati, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Sironi ma anche Bucci, Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Dudreville, Funi, Malerba, Martini, Marussig, Oppi e Wildt. Isomma, un’occasione per (ri)scoprire un periodo che spesso ingiustamente viene facilmente bollato come epoca di passaggio fra le avanguardie storiche e le rivoluzioni degli anni Cinquanta.

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