II dizionario delle serie tv

Ci risiamo. Gli autori Matteo Marino e Claudio Gotti e l’illustratore Daniel Cuello si sono rimessi all’opera per dare un sequel – per rimanere in tema – a Il mio primo dizionario delle serie tv, volume diventato punto di riferimento per gli amanti del genere. Solo il tempo di leggerlo (meglio ancora, di divorarlo) ed ecco che Becco giallo dà alle stampe Il mio secondo dizionario delle serie tv. Squadra che vince non si cambia, e il nuovo corposo libro (512 pagine, 19 euro) si dimostra un interessante completamento della prima pubblicazione, puntando su una scrittura scorrevole e su alcune sfiziose illustrazioni in chiave pop. Definita dalla casa editrice «una guida sentimentale», l’opera si compone di schede nuove, spaziando tra curiosità, retroscena e interpretazioni inedite per far comprendere al lettore di che cosa si parla quando il concetto di riferimento è “cult”. Elencare tutte le serie tv che vengono scandagliate sarebbe noioso e poco utile, considerando che ciascuno ha le sue serie preferite, quelle che – tornato a casa la sera – non vede l’ora di gustarsi stravaccato sul divano. Spesso in compagnia, perché come recita un recente spot «le serie si guardano insieme». Niente di più vero, come nel caso di Beverly Hills 90210, la serie anni Novanta per antonomasia. «Avevamo appena finito di essere i ragazzi della terza C e sognavamo l’America», si legge nella scheda. Ed in effetti i vari Brandon, Brenda, Kelly, Dylan, Steve, Andrea, David e Donna sono personaggi “romantici” tutt’ora ricordati con grande affetto, protagonisti di una serie la cui formula «avrebbe mescolato commedia e dramma, in un mondo in cui gli adulti commettono errori e i ragazzi non hanno idea di come affrontare le situazioni con cui hanno a che fare per la prima volta». Per gli amanti dell’horror ecco The walking dead, tra le serie tv più “saccheggiate” dal marketing (non si contano più magliette, cappellini toys, tazze e poster ispirati a quello che è diventato un vero e proprio fenomeno). Il protagonista è il poliziotto e vicesceriffo Rick Grimes, finito in coma dopo una sparatoria, che si risveglia in un incubo: nel mondo i morti hanno attaccato i vivi.

E ancora, impensabile non citare la serie House of cards che, ambientata a Washington, segue l’ascesa politica del terribile Frank Underwood (l’eccellente Kevin Spacey), deputato democratico e capogruppo di maggioranza al congresso. Il motto del “nostro” la dice lunga: «Il potere è come il mercato immobiliare. È tutta una questione di posizione. Più sei vicino al centro, più alto sarà il valore della tua proprietà». Di tutt’altro tenore le altre serie approfondite nel volume: Stranger things, Una mamma per amica, Sherlock, Black mirrror, Scrubs, Shameless, solo per citarne alcune. Il consiglio, per i cosidetti “series addicted”, è di immergersi in questa lettura, nella profonda e veritiera considerazione che gli autori fanno ad inizio libro: «Le serie tv hanno dalla loro il tempo. Settimane, mesi, anni in cui impariamo a conoscere i personaggi. Ci affezioniamo a loro, li vediamo crescere e a volte invecchiare proprio mentre cresciamo e invecchiamo pure noi» Tutto questo, sempre sdraiati sul divano.

Info: www.beccogiallo.org

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