Capodanno con gli Impressionisti

Treviso

Il museo di Santa Caterina a Treviso ospita fino al 17 aprile la mostra Storie dell’impressionismo. Curata da Marco Goldin la rassegna raccoglie 140 opere fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo successivo divise in sei capitoli. La mostra che ha già raccolto una forte presenza di pubblico, in 44 giorni di apertura sono già stati staccati 64.721 biglietti, con una media di 1471 visitatori al giorno, rimane aperta anche la notte dell’ultimo dell’anno. Natale con i tuoi e Capodanno con gli impressionisti quindi per passare le ultime ore del 2016 davanti a una tela di Renoir, Monet o Gauguin, senza però il classico brindisi vietato per ovvi motivi di conservazione dei lavori. Il museo infatti rimane chiuso il 25 e il 25 mattina, mentre il 31 dicembre porte aperte fino alle due di notte, la biglietteria chiude però un’ora prima.

Un maniera poco convenzionale di passere il capodanno, sicuramente utile per ripassare un pezzo di storia dell’arte fondamentale e ben rappresentato nella mostra. Le esposte opere documentano non solo quel mezzo secolo che va dalla metà dell’Ottocento fino ai primissimi anni del Novecento, «ma anche – dice il curatore Goldin – quanto la pittura in Francia avesse prodotto, con l’avvento di Ingres a inizio Ottocento, nell’ambito di un classicismo che sfocerà, certamente con minore tensione creativa, nelle prove, per lo più accademiche, degli artisti del Salon. Quindi mettendo in evidenza quanto preceda l’impressionismo e lo prepari anche come senso di reazione rispetto a una nuova idea della pittura e quanto da quell’esperienza rivoluzionaria, e dalla sua crisi negli anni ottanta, nasca e si sviluppi poi, fino a diventare pietra fondante del nuovo secolo ai suoi albori. Soprattutto con il magistero dell’ultimo Monet e dell’ultimo Cézanne, ai quali non a caso è dedicato il capitolo finale». 

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