La mente, l’aura, il magnetismo

La galleria Luca Tommasi arte contemporanea ospita fino al 19 novembre la mostra Aura dell’artista abruzzese Alberto Di Fabio. La personale milanese comprende una selezione di una decina di tele di medio o grande formato e una serie di carte recenti. In questo gruppo di lavori l’artista torna a concentrarsi sul soggetto umano: lo spunto poetico sono «le potenzialità della mente, la sua aura e il suo magnetismo», come spiega l’artista. Un lavoro sulla nostra mente, sull’emisfero della fantasia della spiritualità fino alla percezione dell’invisibile. Riferendosi simbolicamente a discipline tanto diverse come scienza, matematica, religione, filosofia e poesia, i dipinti invocano una riconciliazione tra pensiero razionale e attività istintiva e creativa, tra emisfero sinistro e destro del cervello.

Il richiamo al rapporto tra interiorità ed esteriorità, tra l’individuo e un contesto che lo sovrasta e allo stesso tempo lo esalta, evoca riflessioni sul posto che l’uomo può ricavarsi nel costringente mondo contemporaneo. Il rapporto tra arte e scienza è fatto di grande differenza, ma anche di profonde affinità, ed è così che la ricerca dell’artista rivela, analogamente al pensiero scientifico, un mondo nuovo, diverso dal precedente. Spiega Nicoletta Daldanise a proposito di Di Fabio: «Ciò che secoli di dottrine filosofiche e spirituali, ricerca scientifica e speculazione estetica esplorano, ognuna con i propri strumenti, trova una rappresentazione immediata e compresente attraverso la lente caleidoscopica con cui l’artista ci guida nel complesso universo dei suoi dipinti. Un filtro alchemico in grado di passare continuamente dagli elementi infinitesimali come atomi e fotoni, alle dimensioni colossali e destabilizzanti dei corpi celesti, attraversando tutta la creazione in uno sguardo». Sul piano stilistico, i lavori esposti rappresentano un’ulteriore sfumatura nella poetica di Di Fabio: il segno si inserisce armonicamente in una trama pittorica ancor più sviluppata e lavorata che in passato. Ma lo slancio creativo è come sempre sostenuto da una struttura rigorosa, da un linguaggio sistematico, come un alfabeto da decifrare che ricorre di dipinto in dipinto.

Da qualche anno tra i nomi più in vista del panorama contemporaneo italiano, Di Fabio è autore di una pittura astratta ma basata su precisi riferimenti iconografici e tematici. Tra gli spunti che si sono succeduti nei recenti cicli dell’artista, i paesaggi montuosi come simbolo di elevazione mentale (nella mostra alla Fondazione Menegaz di Castelbasso, 2014); il cosmo e l’ambizione sublime di poterlo percorrere (Macro, Roma, 2015); il dialogo con la cultura umanistica del Rinascimento (nella mostra Cosmic gate, diffusa in vari luoghi storici di Ferrara tra giugno e luglio 2016).

Fino al 22 novembre, Galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea, via Tadino 15, Milano; info: www.lucatommasi.it

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