Maledetta balena

«Continua a raccontare, perché gli piace» si legge nella presentazione di Walter Chendi, triestino classe 1950, autore di una graphic novel intensa ed emozionante: Maledetta balena. Edito da Tunué, il volume a colori (160 pagine, 16.90 euro) fa leva sui ricordi del suo protagonista, il soldato Giovanni Dardini, che nel 1943 – dopo essere stato ferito – viene spedito a fare il cuoco («quello di prima si è suicidato») a bordo di una nave da crociera nuova di zecca ormeggiata in un canale del nord («ci sarà un paese? Ci sarà qualcuno da qualche parte?»). L’imbarcazione, infatti, era stata completata poco prima dello scoppio della guerra e conseguentemente rifiutata dalla Svezia, a cui era riservata. Giunto a destinazione, Giovanni viene accolto con qualche riserva dai pochi presenti («di questi tempi è più difficile trovare cuochi che marescialli») e si impegna per dimostrare la sua professionalità («devo rimettere in ordine e lavare tutto anche se non occorrerebbe. Ho milletrecento coperti completi. Potrei servire in piatti sempre nuovi per altri tre mesi. Ma ci vuole regola»). Va altresì detto che sulla nave gli echi del conflitto non giungono, e la vita militare è decisamente comoda, quasi “sospesa” nella sua irrealtà, con confort e cibarie illimitate («cuoco, controlla bene la cambusa, ci sono alcolici e vini in gran quantità»).

Una situazione ideale, dunque. Ma solo in apparenza. Ben presto, infatti, Giovanni scopre che la situazione è molto più articolata di quanto non appaia: il capitano sta conducendo un gioco pericoloso per rivendere al mercato nero il contenuto della nave bloccata, e in più – all’oscuro di tutto l’equipaggio – ospita a bordo sua figlia («ho dovuto farla portare di nascosto da un amico fidato, dopo la morte di mia moglie», si giustifica). Molti anni dopo, un Giovanni ottantenne, bloccato in un letto di ospedale, ricorda la sua avventura fra sogno e allucinazione, cercando (trovando?) la forza di slanciarsi di nuovo. Ed è proprio questo aspetto, in particolare, a colpire il lettore: in Maledetta balena l’autore – vincitore nel 2010 del Gran Guinigi a Lucca con “La porta di Sion”, si presenta come «acquario ascendente orso, sposato, due figli, un cane, un gatto, un limone, un abete, un tavolo da disegnatore, un computer, tre paia di occhiali» – tratteggia la parabola di un uomo che, prima di passare a miglior vita, vuole riassaporare le sensazione di libertà che ha goduto in gioventù. Sfogliando le pagine, ci si rende conto di quanto questa graphic novel faccia leva su valori e conquiste personali; prima fra tutte l’importanza di conservare la propria dignità anche di fronte alla vecchiaia, alla malattia e alla morte. In un toccante, ininterrotto dialogo tra passato e presente. Info: www.tunue.com