There is no place like home

Il nuovo rendez-vous targato There is no place like home è per domenica 29 Novembre a Roma, in via di Valle Aurelia 27 dalle ore 13 fino a sera. Fin da principio il gruppo romano itinerante ci ha abituato all’inusuale, infrangendo il comune concetto di spazio espositivo, tramite la scelta di peculiari location e dall’approccio misterioso. In un mondo dell’arte contemporanea in cui il contesto, la cornice dell’opera, determina il suo valore più dell’opera stessa, There is no place like home ha il merito di strappare l’opera dalla sua cornice, estraniarla dal suo contesto ufficiale per esporla in spazi celati nel tessuto urbano, antitetici a qualunque istituzione, spazi nascosti, dimenticati e precari.

Dopo l’esordio (settembre 2014) con una mostra collettiva durata tre giorni non stop in un cantiere di una casa; si è dato poi appuntamento sulla piccola isola delle Vignole a Venezia, dove in un ambiente bucolico si è tenuto un pic-nic inframezzato da azioni artistiche (maggio 2015). Luogo del terzo episodio è la valle dell’inferno, come chiamavano una volta il quartiere Valle Aurelia, per via del fumo che fuoriusciva dalle fornaci di mattoni fin dai tempi della Roma papalina. Oggi, via di valle Aurelia – strada centrale del quartiere – si dipana nella vallata all’ombra di Monte Ciocci, tra il borgo antico, costituito dalle vecchie case dei fornaciari e i nuovi palazzoni popolari.

Si apre allo spettatore uno scenario particolare: le opere sono infatti collocate in prossimità del civico 27, il quel tratto di via di valle Aurelia sormontato dal ponte della ferrovia, in una cabina dell’Enel abbandonata, nel sentiero che s’inerpica nella foresta, in una casa per anziani. Così per alcune ore nella giornata di domenica, via di Valle Aurelia diventa spazio eletto a ospitare le opere dei dieci artisti appartenenti a differenti generazioni e inclinazioni: Paolo Chiasera, Rä di Martino, Stefania Galegati Shines, Vitoria Gasteiz, Hilario Isola, Nunzio, Leonardo Petrucci, Lorenzo Scotto di Luzio, Namsal Siedlecki, Claudio Verna. Anche questa volta le premesse ci sono tutte: una location insolita per una mostra fuori dal comune che coinvolge artisti di alto spessore. 

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