Tutttovero con tre T

Potrebbe benissimo intitolarsi Torino autarchica, la grande rassegna che, dal 25 aprile scorso, coinvolge le quattro istituzioni museali pubbliche e private dedite all’arte contemporanea site nell’area metropolitana del capoluogo piemontese: la Gam, il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz. Invece, il curatore Francesco Bonami ha scelto di chiamarla Tutttovero, con tre T, a sottolineare la tematica che fa da filo conduttore della mostra diffusa: il concetto di verità nell’arte. Ma l’autarchia è il vero tratto fondamentale di una rassegna, tanto grande da dover coinvolgere quattro spazi espositivi, composta esclusivamente da opere appartenenti alle ricche collezioni permanenti di quegli stessi luoghi. «Al tempo di Expo 2015 – spiega Bonami -, Torino e il Piemonte accettano la sfida di non importare cultura ma di esporre e mettere in mostra ciò che la proprio cultura civile, pubblica e privata, ha saputo costruire nel tempo […] offrendo il miglior cibo per lo spirito umano, che da migliaia di anni si è rivelato indispensabile alla crescita e alla sopravvivenza dell’umanità, l’arte». I quattro musei affrontano 200 anni di storia dell’arte, dal 1815, anno della sconfitta di Napoleone a Waterloo, che segna l’inizio dell’Europa moderna, al 2015. Nello specifico, l’Underground project della Gam si trasforma nel sito di uno scavo archeologico del concetto di verità nell’arte, trovando nella replica costante della frase I am making art (Baldessarri, 1974) la colonna sonora e il commento dell’intera mostra.

La Manica Lunga del Castello di Rivoli ospita una serrata coreografia di circa 50 opere scultoree disposte in modo da esaltare l’importanza dello sguardo dello spettatore, capace di dare vita a prospettive e allestimenti sempre diversi. Il capitolo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, invece, trova la sua peculiarità nell’idea del falso e nella celebrazione della potenza euristica della finzione, trovando il punto di partenza nell’opera UHER.C (2008), di Robert Kusmirowski, una meticolosa ricostruzione in scala reale di uno studio di registrazione musicale anni ’60. La Fondazione Merz, infine, presenta i lavori di Mario e Marisa Merz accostandoli a quelli di altri artisti. «Tutttovero – racconta Francesco Bonami – offre una testimonianza sull’idea di vero proprio negli stessi giorni in cui a Torino viene esposta la Sacra Sindone, metafora altissima di come il concetto di vero sia sempre al centro del profondo dialogo fra immaginazione e realtà, e specialmente in un luogo eletto come Torino, in cui spesso è la prima ad avere la meglio sulla seconda».

Dal 25 aprile al 8 novembre, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Dal 25 aprile all’11 ottobre, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

Dal 25 aprile all’11 ottobre, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Dal 25 aprile all’11 ottobre, Fondazione Merz

Info: www.tutttovero.it

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