Hestia

 

Hestia è la divinità greca che protegge la dimora, vive nel fuoco che ne riscalda l’intimità, si concentra in questo spazio e se ne prende cura. La dimora che si differenzia dalla casa proprio per il non essere semplicemente quattro mura domestiche, ma uno spazio intimo, una dimensione che parla dall’interno verso l’esterno e viceversa, incorpora in sé una memoria e un racconto personali. E di racconti d’intimità domestica parlano i lavori che cinque artiste sono state chiamate a pensare e produrre, dalla curatrice Maura Pozzati in collaborazione con Abc, per vivere in quello spazio che è parte integrante dell’universo femminile.

I lavori che sono presentati differiscono per tecniche e materiali utilizzati, ma certamente sono uniti dal filo rosso del racconto e della suggestione che oggetti di uso quotidiano fanno trasparire. I dipinti su lino di Paola Angelini sono nature morte senza ombre che non temono lo scorrere del tempo, sono presenza di oggetti d’affezione sospesi nella luce; Valentina d’Accardi scatta e manipola fotografie dove Hestia è presente sulla soglia o sul davanzale di una finestra, impersonificata dalle sovrapposizioni e dalle bruciature che ne rivelano l’essenza; si entra invece fisicamente tra le mura domestiche nell’opera di Marina Gasperini che sceglie di utilizzare le parole, ricamate sulle cose di casa per raccontarci come quegli oggetti e quella realtà parlino, anche ironicamente, di lei; Sabrina Muzi integra sé stessa alla natura degli oggetti, diventando una entità profetica dei riti quotidiani e dei gesti rivelati ogni giorno nel luogo che conserva la vita stessa; Anna Rossi sceglie invece il fazzoletto di stoffa e i gesti di cura e difesa che a questo oggetto si collegano per raccontarci gli umori della sua famiglia, estrapolando da questi una sintesi che rappresenta l’essenza di ognuno dei suoi componenti. Lettere, natura, oggetti, memoria, affezioni e cura sono certamente le parole che meglio rappresentano questa mostra, aperta al pubblico fino al 15 maggio, dove Hestia rappresenta il tocco femminile, leggero e spesso trasparente che vive nell’intimità dello spazio domestico, appendice del nostro stesso essere.

Fino al 15 maggio; Abc, via Alessandrini 11, Bologna; info: www.abcbo.it

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