Spatien

Per chi non lo sapesse la galleria Marie-Laure Fleisch è uno spazio d’arte contemporanea che dedica la propria ricerca completamente alle opere su carta. Questa preferenza, certamente caratteristica, nasce dall’esigenza di valorizzare questo antico supporto che col passare del tempo resta sempre moderno, simbolo e mezzo della libera espressione. La galleria per l’anno nuovo cambia sede, ma resta sempre nel cuore di Roma essendosi spostata di appena un chilometro nel rione Campo Marzio. Il nuovo spazio, riorganizzato in stile simply chic dal noto duo di architetti Claudio Lazzarini-Carl Pickering, è situato in quelle che una volta erano le antiche scuderie del cinquecentesco palazzo Cardelli.

Si è svolta una doppia inaugurazione, protagonisti i nuovi ambienti della galleria, come anche la mostra Spatien, prima personale in Italia dell’artista tedesca Katharina Hinsberg. Classe 1967 Katharina fa proprio della carta il suo materiale prediletto, partendo però sempre dalla linea, che da segno grafico si espande per liberarsi dal vincolo cartaceo fino ad attivare un dialogo con l’architettura. Per la Marie-Laure Fleisch l’artista ha presentato alcuni lavori su carta e una grande installazione site-specific. Una pioggia arancione cade dal soffitto della galleria creando sul pavimento agglomerati fluorescenti, i fili sembrano alberi e i cumoli cespugli, ed ecco improvvisamente delinearsi una piccola foresta color carota. Le linee e la carta, protagoniste assolute, in una combinazione semplice ma efficace fanno il loro lavoro, cadono, giacciono e a volte si intrecciano, delineando chiaramente sottili intervalli spaziali di carta velina, in tedesco Spatien appunto.

I fili sono stati ritagliati e appesi al soffitto uno a uno, adattando l’opera allo spazio in questione. L’installazione infatti, presentata per la prima volta in Germania nel 2010 al Kunstverein di Würzburg e ancora nel 2011 al Museum DKM di Duisburg, si trasforma ogni volta in base al luogo in cui viene mostrata, instaurando un particolare scambio con l’architettura che la ospita. L’artista decide la distribuzione dei fili durante l’allestimento, ideando un percorso che porta il visitatore all’interno dell’opera e che ne modifica continuamente la percezione compositiva. Le linee escono così dal foglio per invadere altri spazi, superando la nozione di confine, ma senza abbandonare mai il segno grafico originario tanto caro all’artista tedesca.

Dal 19 gennaio al 21 marzo; galleria Marie-Laure Fleisch, via di Pallacorda 15, Roma; info: www.galleriamlf.com

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